I prossimi voli nello spazio partiranno anche dall’aeroporto di Grottaglie. Lo scalo pugliese, dopo i test sui droni più avanzati, è candidato infatti a diventare lo spazioporto per voli suborbitali, lanci di satelliti e, non ultimo, viaggi di futuri turisti spaziali. Un nuovo tassello oggi, ad un anno dagli accordi fra Asi e Virgin Galactic, è stato posto dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Regione Puglia, Aeroporti di Puglia e Distretto Tecnologico Aerospaziale che hanno organizzato un incontro sul futuro del nuovo hub spaziale pugliese.
Alla Conferenza Internazionale «Grottaglie Spaceport for Europe» si sono riuniti i leader dei principali soggetti europei aerospaziali, sia delle istituzioni che dei settori commerciali, per scambiare e condividere le loro opinioni sui piani attuali e futuri dello spazioporto di Grottaglie. Sullo sfondo la Space Economy che stanno assumendo un ruolo di rilievo nell’ambito delle politiche comunitarie e lo sviluppo di tecnologie innovative coniugate con la necessità crescente di un accesso sempre più autonomo allo spazio. E l’Italia, ha ormai inserito la Space Economy tra gli obiettivi di politica economica nazionale «in virtù delle forti previsioni di crescita del settore e delle ricadute stimate per l’intera economia nazionale» sottolinea l’Enac.
«A Grottaglie il futuro è già iniziato», ha scandito il presidente dell’Enac, Nicola Zaccheo. «Dopo essere già diventato aeroporto di riferimento in attività di sperimentazione tecnologica avanzata con i droni e, più in generale, con aeromobili a pilotaggio remoto sia manned che unmanned, lo spazioporto nazionale a Grottaglie è, per il territorio e per il nostro Paese, una opportunità di sviluppo incredibile» ha detto Zaccheo sottolineando che «i principali player istituzionali e industriali, sia nazionali che internazionali, oggi riuniti, affrontano tematiche solo pochi anni fa ritenute fantascientifiche, ma oggi già reali, quali l’aviolancio di satelliti, i voli suborbitali e il turismo spaziale».
«Parlando anche con i tecnici sia per gli adeguamenti infrastrutturali all’interno di questo aeroporto che per fare questi voli speciali in alta quota di turismo verso lo Spazio ci vorrà almeno un anno, quindi parliamo del 2020. È ovvio che, contemporaneamente, c’è anche una regolamentazione che deve fare l’Enac perchè certi tipi di voli turistici non sono mai stati fatti. Va attuata una seria regolamentazione e spero che nel 2020 possa partire tutto». Lo ha affermato il sottosegretario ai Trasporti, Michele Dell’Orco.
«È importantissimo metterci anche all’avanguardia – ha spiegato – rispetto al resto d’Europa. Ci sono questi viaggi turistici nello spazio, stanno per essere avviati negli Stati Uniti e in altri Paesi, ma qui siamo totalmente all’avanguardia in Europa, è quindi anche un segno nei confronti del resto del mondo. Siamo nel sud Italia, in Puglia e ripartiamo da qua. A Taranto prevediamo che con questo turismo spaziale arriveranno e attireremo tanti capitali anche privati da unire agli investimenti pubblici che sono stati fatti e che verranno fatti in futuro«. Secondo il sottosegretario Dell’Orco, »questo connubio pubblico-privato può aiutare a sviluppare non solo il turismo che aiuterà anche gli hotel e la ristorazione in questo territorio per intenderci, ma aiuterà anche la ricerca. Questo può essere un posto all’avanguardia per rilanciare la ricerca in Italia dal punto di vista sia spaziale che aeroportuale«
«Questa infrastruttura ha rilevanza strategica nazionale e ha una vocazione sia industriale che di ricerca, mette insieme dei mondi di ricerca applicata e sperimentazioni che diventeranno di natura economica e gestionale». Lo ha dichiarato Tiziano Onesti, presidente di Aeroporti di Puglia (AdP), intervenendo alla Conferenza internazionale ‘Grottaglie Spaceport for Europè presso l’aeroporto di Grottaglie (Taranto). «L’interesse nostro – ha aggiunto – è fare di Aeroporti di Pugliauna rete aeroportuale che viene gestita in modo coerente con i vincoli di bilancio e di mercato che abbiamo, ma favorendo al massimo l’insediamento di strutture e di operatori di ogni livello che possano far sviluppare questa infrastruttura ancora di più». «Questa giornata – ha rilevato – serve a fare il punto della situazione e a cogliere la valenza a sistema del gestore aeroportuale. Il test bed per i droni a pilotaggio remoto già c’è, ci sono degli operatori industriali che fanno sperimentazioni continue. Per quanto riguarda lo spazioporto il riconoscimento è dello scorso anno. C’è stato un cambio di governo e bisogna dare continuità all’azione di governo».
Ci sono, ha concluso Onesti, «due spazioporto in Europa, quello inglese e quello nostro. Alla fiera di Londra il nostro spazioporto ricordo che incuriosiva molto per le condizioni climatiche e lo spazio aereo imponente. Questo pone questa infrastruttura a un livello di grande rilevanza internazionale e non è un caso che oggi qui ci siano i maggiori operatori a livello mondiale».