La conoscenza e l’osservazione sul campo, come modo primario e indispensabile per contrastare il fenomeno che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e l’economia pugliese.
A questo mira il “Corso teorico-pratico sul monitoraggio dei vettori di Xylella fastidiosa e l’individuazione dei sintomi dei disseccamenti su olivo ed altre specie di interesse agrario” avviato il 28 maggio e che si svolgerà in due giorni full immersion con relatori esperti e accreditati, organizzato dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Puglia.
La necessità di avere maggiori strumenti di conoscenza sulla Xylella e il disseccamento degli olivi nasce proprio come esigenza del territorio, avanzata a gran voce dai sindaci, amministratori, OP olivicole ed Enti operanti sul territorio regionale che si trovano a vivere in prima persona il problema e che sono sollecitati quotidianamente da tutti gli operatori danneggiati e spaventati dall’avanzata della malattia.
“Il corso “smart” che abbiamo voluto fortemente concretizzare – spiega Giacomo Carreras, presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Bari -permetterà ai Dottori Agronomi e Dottori Forestali, già abilitati alla consulenza per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, di poter mettere a disposizione delle PP.AA., delle OP Olivicole, dei GAL nonché dei committenti privati operanti sul territorio, la loro competenza professionale. Un corretto approccio all’espletamento del monitoraggio dei vettori potrà concorrere a dare una stretta di vite sulla questione Xylella fastidiosa indirizzando nella maniera più puntuale e precisa i cosiddetti metodi di contenimento (operazioni agronomiche di gestione del suolo e della flora spontanea e di quelle relative ai due trattamenti fitosanitari previsti dall’attuale decreto in vigore) al fine di ottimizzare tempi e costi relativi al disbrigo di quelle che risultano ascrivibili alle buone pratiche agricole. Occorre rimediare e in fretta a quanto, in un primo momento non ha funzionato o peggio ancora a quanto non è stato mai seriamente implementato”.
La FODAF Puglia ha voluto, perciò, farsi garante delle istanze ed organizzare il corso che prevede una parte teorica, presso l’Aula Magna del Ciheam Bari, a Valenzano, e una pratica, con un’osservazione sul campo, sabato 1 giugno, presso un’azienda in agro di Ostuni, avendo come focus sulle metodiche relative al monitoraggio dei vettori, all’identificazione della sintomatologia del disseccamento rapido dell’olivo arrecato dal patogeno Xylella fastidiosa e anche agli aspetti propri dell’aggiornamento normativo.
Il corso è rivolto a dottori agronomi e dottori forestali, già abilitati alla consulenza per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. La partecipazione al corso prevede anche l’attribuzione di crediti formativi di tipo caratterizzante secondo quanto dettato dal Reg. Conaf n. 3/2013.
“Sembra che finalmente grazie all’impegno della Regione Puglia e del Governo, con la imminente conversione in legge del DL emergenze in agricoltura, sia stata intrapresa la giusta strada della sburocratizzazione al fine di poter mettere in atto gli strumenti utili ad agire in modo costruttivo contro la fitopatia. Tutto questo – conclude Carreras- deve essere anche accompagnato da una incisiva comunicazione istituzionale, fondata sul rigoroso approccio scientifico, per far cessare questa immane proliferazione di informazioni fuorvianti, che creando un “sentire sospettoso”, si sono rivelate il principale alleato dell’epidemia stessa.
Infine, risulta improrogabile l’avvio di una programmazione strategica che in accordo con criteri di sostenibilità economica ed ambientale, permetta la definizione di nuovi modelli aziendali in grado di riattivare il processo produttivo e l’economia delle aree rurali devastate dall’epidemia.
In questo, i dottori agronomi e i dottori forestali, grazie anche a queste iniziative, si presentano come consulenti qualificati per la valutazione della più idonea strategia di difesa e produzione integrata al fine di affrontare le sfide dell’olivicoltura del prossimo futuro e quali validi interlocutori nella pianificazione della ricostruzione di un comparto il cui immenso valore va oltre un esclusivo interesse economico per l’intera Puglia”.