Un anno dopo la missione PolarquEEEst2018, l’Università di Bari ritorna al Polo Nord con l’esperimento Extreme Energy Events, questa volta per rimanerci a lungo. Nella settimana del 27 maggio un team di ricercatori del progetto EEE (eee.centrofermi.it) installerà a Ny Alesund, la stazione di ricerca più a nord del mondo, a circa 79° di latitudine Nord nelle remote isole Svalbard, tre rivelatori per raggi cosmici, con l’obiettivo di monitorare il flusso di particelle cosmiche cariche a terra su lunghi periodi, e di correlarlo alle condizioni atmosferiche e ad eventi astrofisici.
Si tratta di misurazioni mai effettuate prima in maniera così sistematica e con strumentazione così sofisticata. I rivelatori che saranno usati sono quelli sviluppati specificatamente per la missione PolarquEEEst2018; uno di essi, in particolare, nell’estate dello scorso anno è stato imbarcato sulla barca eco-sostenibile Nanuq per una crociera di sei settimane con partenza dall’Islanda, circumnavigazione delle Svalbard, ed arrivo in Norvegia. Tornato in Italia, è ripartito per una campagna di misure da Genova, e Savona, per poi scendere al sud Italia, a Cosenza, Erice e Lampedusa, per poi viaggiare in Germania e completare le misure necessarie ad Hannover e Francoforte.
L’esperimento, convenzionalmente denominato PolarquEEEst2019: EEE@NyAlesund, è condotto dal Museo Storico della Fisica e Centro Studio e Ricerche “E. Fermi” (www.centrofermi.it), in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nello specifico le sezioni INFN di Bari e Bologna, e diverse università italiane, tra cui in particolare le Università di Bari, Bologna, e il Politecnico di Torino.
L’installazione alle Svalbard avverrà anche grazie alla preziosa collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che gestisce a Ny Alesund la base “Dirigibile Italia”, e che ha gentilmente messo a disposizione supporto logistico ed i locali presso cui posizionare i rivelatori.
La stazione al polo Nord
Ny Alesund è una stazione di ricerca internazionale e la permanenza del team di ricercatori EEE sarà una preziosissima occasione per intessere collaborazioni con team anche stranieri. Il progetto di ricerca, che ha richiesto un notevole sforzo organizzativo data l’inusuale location in cui si svolgerà (a qualche centinaia di metri dal punto di partenza delle spedizioni di Umberto Nobile e del suo equipaggio al polo Nord), ha già ricevuto manifestazioni di interesse a livello internazionale e permetterà di raccogliere preziose informazioni sul flusso dei raggi cosmici a latitudini elevante e le possibili correlazioni con fattori ambientali, magari gettando luce sui meccanismi che regolano i cambiamenti climatici e lungo e breve termine.
L’impegno dei ricercatori baresi
Il Dipartimento Interateneo di Fisica e la Sezione INFN di Bari, nelle persone del prof. Marcello Abbrescia e del dott. Mario Nicola Mazziotta, in particolare, hanno avuto la responsabilità del coordinamento scientifico ed organizzativo della missione, e la responsabilità della progettazione e realizzazione della parte di acquisizione dati (hardware e software) e sensoristica, oltre che di importanti item nell’analisi dati da effettuare. Sarà un’avventura eccezionale ai confini della scienza ed ai confini della Terra.