Barese, 44 anni, Nanni Favia, titolare dell’omonima cartoleria, sposato e con due figli, ha deciso di scendere per la prima volta in politica e di correre come consigliere per il primo municipio nella lista “Progetto Bari” con Antonio Decaro. La sua storia è quella di un ritorno, il ritorno dopo anni di lavoro in Italia, nella sua Bari.
“A 34 Anni ho capito che quello che mi mancava era poter essere felice nella città in cui sono nato, avendo la fortuna di poter lavorare vicino al mio mare, nei luoghi in cui sono cresciuto e stando vicino ai miei affetti”, racconta.
E il suo sogno ora è di una Bari “in grado di poter dare opportunità di crescita e sviluppo ai suoi ragazzi e accoglierne tanti altri da fuori, una città attraente e facile per tutti partendo da anziani, bambini, studenti, turisti, stranieri”.
Tra i suoi obiettivi di “mandato” ci sono gli incentivi per il trasporto pubblico, iniziative per dare priorità di parcheggio ai residenti, più verde per i bambini. E la riqualificazione delle piazze. “Piazza Moro – racconta – è il biglietto da visita della città e deve essere accogliente, sicura, collegata con bus navetta con corso Vittorio Emanuele. Piazza Umberto deve tornare ad essere luogo di condivisione. La strada intrapresa è giusta. Continuerei con interventi di maggiore cura di prato e aiuole, aree giochi più grandi e soprattutto sicure e pulite, un’ area per cani, la trasformazione della Goccia di Latte in un caffè letterario”.
Favia, da commerciante, vorrebbe proprio rilanciare questo settore. “Bisogna rendere sostenibile la potenziale crescita turistica della città per evitare di ingolfare la vita quotidiana, rendendola quindi una città facile per tutti (anziani, turisti, bambini, persone diversamente abili, commercianti, professionisti etc) in termini di traffico, parcheggi e infrastrutture. In questa maniera l’esperienza dello shopping a Bari potrebbe diventare un’esperienza unica in un centro cittadino accogliente, sicuro e collegato sia all’interno che all’esterno in maniera capillare con mezzi alternativi all’auto privata”.