È arrivata a Palermo la Nave della Legalità, salpata ieri dal porto di Civitavecchia con a bordo 1.500 studenti provenienti da tutta Italia per la commemorazione delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Con l’arrivo della nave si aprono le celebrazioni del Ventisettesimo anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Prima tappa all’aula bunker del carcere Ucciardone, per assistere alla cerimonia istituzionale nel luogo in cui fu celebrato il primo maxi processo a Cosa Nostra.
Il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani furono uccisi il 23 maggio del 1992 mentre raggiungevano Palermo.
“Ricordare con sincera commozione – commenta il governatore pugliese Michele Emiliano – il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, assassinati dalla mafia, vuol dire fare della memoria un impegno quotidiano, un’opportunità di costruire un futuro migliore del presente. Fare memoria di questa data, vuol dire restare uniti, costruire ponti con le nuove generazioni, vuol dire coinvolgere i singoli cittadini, le associazioni e le istituzioni a costruire un impegno quotidiano per la nostra dignità e libertà”.
“Giovanni Falcone – prosegue – è stato un uomo delle istituzioni, un magistrato che ha sacrificato la sua vita perché la nostra convivenza fosse libera dalla mafia e sicura nei suoi fondamenti di libertà. Oggi le sue idee devono continuare a vivere nella coscienza civile e nel lavoro di tante donne ed uomini che, grazie anche alla sua testimonianza, scelgono quotidianamente di opporsi alla prepotenza, alla sopraffazione, alla violenza della criminalità. Bisogna continuare su questa strada. Per chi, come me, rappresenta le istituzioni libere e sovrane del nostro Paese, il sacrificio di Falcone ci ricorda le ragioni per le quali abbiamo chiesto un mandato popolare. Ci ricorda che cosa significa essere servitori dello Stato e titolari di un potere che è anche una grande responsabilità”.