Isolate le cellule staminali maligne che causano l’insorge dei tumori al color retto. È il risultato di uno studio pubblicato su una rivista del gruppo The Lancet – coordinato dalla biologa Elena Binda, direttrice della Cancer Stem Cells Unit dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e dal direttore scientifico dell’Istituto Angelo Vescovi. Si tratta di cellule «camaleonte» che crescono rapidissime, «perforano» poi i tessuti circostanti e si diffondono nell’organismo.
Grazie anche alla possibilità di isolarle dal sangue, lo studio fornisce l’opportunità di identificare marcatori precisi per diagnosi precoci e terapie il più efficaci possibili. «Si tratta di una svolta critica nello sviluppo di queste terapie anti-cancro – spiegano i ricercatori Elena Binda e Angelo Vescovi – poiché l’uso della tecnologia delle cellule staminali tumorali di questo studio e la piattaforma tecnologica che la sostiene permetterà di ridurre in modo notevole il lasso di tempo, 18-24 mesi contro alcuni anni, che intercorre tra la scoperta di un possibile principio attivo e la sperimentazione sul paziente». I tumori al colon-retto colpiscono, purtroppo, un uomo su cinque e una donna su sei. Incidenza e mortalità aumentano con l’età, quella media di diagnosi è di circa 70 anni, per un totale di 18 milioni di casi stimati nel solo 2018.