Su richiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari, diretta da Carmela De Gennaro, il presidente della Sezione Giurisdizionale per la Puglia, Francesco Paolo Romanelli, ha disposto il sequestro conservativo, ante causam, di beni per un valore di circa 950.000 euro, consistenti in dodici immobili (11 fabbricati ed un terreno) nei Comuni di Bari, Bitonto e Giovinazzo, delle disponibilità liquide presenti su 10 rapporti finanziari nonché di qualsiasi credito, assegno indennità o somma a qualunque titolo dovuta dall’Inps. Il sequestro è stato disposto nei confronti di Giuseppe Donato Colapinto e Grazia Fiore, già amministratori della società di riscossione tributi locali CE.R.IN. Srl di Bitonto.
Il sequestro è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari con l’ausilio degli Ufficiali Giudiziari dell’Unep di Bari.
La vicenda trae origine dalle mirate indagini penali e contabili svolte dai finanzieri della Compagnia di Manduria i quali attenzionavano la sottoscrizione di un contratto stipulato nel 2011 tra la società concessionaria CE.R.IN. Srl ed il Comune di Sava per l’affidamento, fino al 31 dicembre 2015, del servizio di accertamento e riscossione di tributi comunali quali Ici, Tarsu, imposta comunale sulla pubblicità, diritti sulle pubbliche affissioni e Tosap dello stesso Comune.
Il contratto prevedeva che, per lo svolgimento dell’attività di riscossione, la Cerin facesse confluire i versamenti volontari e coattivi effettuati dai contribuenti del Comune su quattro conti correnti postali ad essa intestati per riversarli successivamente sul conto corrente di tesoreria comunale intestato al Comune stesso, dopo aver trattenuto direttamente i propri compensi e trasmettendo idonea documentazione. L’indagine consentiva invece di accertare che, nell’arco temporale in cui vigeva il contratto, la citata concessionaria aveva omesso di riversare al Comune l’importo complessivo dei tributi civici per un totale di circa 950.000 euro.