Si chiude oggi il Bifest con numeri da capogiro. Ad elencarli il direttore artistico Felice Laudadio: 200 proiezioni, 103 incontri, 303 appuntamenti. Tanti ospiti, 56 registi, 53 attori, 76mila spettatori. “Non avremmo mai immaginato – ha detto Laudadio – che migliaia di ragazzi si mettessero in coda per ore per guardare i grandi classici del cinema come Novecento di Bertolucci. Questo non è solo un festival per giovani, è il festival dei giovani. Abbiamo registrato trionfi impressionanti per le masterclass. Questo è un festival unico in Italia. Nei miei 40 anni di professione e direzione dei festival, non avevo mai registrato una partecipazione così appassionata, intelligente, coinvolta. E stiamo progettando la futura edizione, quella del 2020 che si svolgerà dal 21 al 28 marzo”.
“L’anno scorso – ha detto il sindaco Antonio Decaro – insieme al presidente Emiliano, avevo preso un impegno, che era quello di aprire il Teatro Margherita. Prendiamo un impegno anche per il prossimo anno: un tappeto rosso, non so se solo idealmente o anche fisicamente perché ho intenzione di tracciarlo per terra sulle strade della nostra città, per collegare il Teatro Petruzzelli con il Margherita, passando davanti allo Spazio Murat fino ad arrivare al Teatro Piccinni che apriremo nei prossimi giorni. Quindi l’anno prossimo avremo il Bif&st anche con il Teatro Piccinni, un altro contenitore culturale a disposizione di questo bellissimo festival”.
“E’ stata un’edizione che ha visto un esordio clamoroso, con la presenza di quattro Premi Oscar, Tornatore, Piovani, Quaranta e ovviamente Morricone che ci ha regalato non solo la sua presenza artistica, ma anche quella umana”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano intervenendo alla conferenza stampa conclusiva di Bif&st, Bari international film festival promosso dalla Regione Puglia e Apulia Film Commission, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, del direttore Felice Laudadio, della presidente di Afc Simonetta Dellomonaco e del direttore Afc Antonio Parente.
“Bari si è commossa – ha proseguito Emiliano – e ha commosso il maestro Morricone soprattutto dentro il Petruzzelli, teatro che ho avuto l’onore e l’onere di ricostruire di inaugurare. Per me è stato un grande momento, anche perché lui sa che la musica ha bisogno dei teatri e adesso possiamo dire che i teatri hanno bisogno del cinema”.