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Bari, pochi anestesisti e arredi obsoleti: la denuncia in Regione sul reparto di Ginecologia del San Paolo

Pubblicato da: redazione | Sab, 4 Maggio 2019 - 13:00

All’ospedale San Paolo di Bari manca il parto indolore. Ieri il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, ha presentato una interrogazione urgente al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

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“Può mancare, in un ospedale di primo livello, il parto indolore? Pur dovendo essere garantito come Livello essenziale di assistenza, da anni è stato sospeso nell’Unità di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Paolo di Bari, a causa della carenza di anestesisti”, denuncia il consigliere regionale.

“L’ennesima vergogna, conseguenza dell’opera di smantellamento della sanità pubblica che la Puglia subisce da anni, ad opera dei governi di centrosinistra.  Il San Paolo – prosegue –  continua ad essere depotenziato, senza tener conto della sua posizione nevralgica nel territorio metropolitano e dell’utenza, che va ben oltre il capoluogo di regione e i comuni della conca barese. Non è accettabile che gli anestesisti operativi nell’intero presidio siano appena la metà della dotazione prevista”.

Non essendoci l’Unità di terapia intensiva neonatale, le gestanti sono costrette a subire trasferimenti d’urgenza in altri ospedali. “Il reparto – denuncia ancora Damascelli –  è nuovo solo a metà, poiché è stato arredato con mobilio vecchio e rotto, disattendendo l’impegno di nuove forniture. Anche l’intera dotazione di strumenti e attrezzature elettromedicali è da rinnovare: molti sono obsoleti o addirittura fuori uso e mai sostituiti. Quella che manca, in realtà, è la volontà politica di valorizzare la struttura sanitaria, affinché possa servire adeguatamente un territorio tanto vasto e popoloso”.

Damascelli chiede il ripristino del parto con epidurale, la sostituzione di strumentazioni e apparecchi obsoleti e fuori uso e la fornitura di nuovi arredi. “Chiedo – conclude –  inoltre se s’intenda istituire l’Unità di terapia intensiva neonatale, in modo da scongiurare i rischi dovuti a trasferimenti d’urgenza e offrire un’assistenza sanitaria completa”.

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