Il calvario della serie D è concluso: primo posto in classifica del girone i, 75 punti in 32 partite, 66 gol fatti e 19 subiti (miglior difesa), 23 vittorie con 6 pareggi e sole tre sconfitte. La Ssc Bari, in vista del match di domenica allo stadio San Nicola contro il Rotonda, può programmare il prossimo campionato di serie C.
Ecco i top della squadra allenata dall’allenatore biancorosso Giovanni Cornacchini:
Floriano, voto 8 – 12 gol da esterno d’attacco. Ha saputo incidere e fare la differenza come calciatore di categoria superiore. Anche se nel finale di stagione è sembrato poco incisivo può essere incoronato come l’uomo della svolta.
Simeri, voto 7 – anche lui a quota 12 reti. Sicuramente la punta centrale più efficiente, deve scontare i limiti caratteriali che gli hanno causato qualche giallo ed espulsione di troppo. Può rappresentare uno degli elementi da confermare per la C.
Di Cesare, voto 7 – è tornato nel capoluogo pugliese per vincere e ci è riuscito. Sei gol, ha guidato la difesa migliore del girone. Dopo Brienza è sicuramente il calciatore guida del gruppo.
Marfella, voto 6 – Qualche sbavatura in uscita alta e sui calci da fermo. Determinate nel momenti clou.
Flop:
Pozzebon, voto 4 – Alcuni tifosi lo hanno definito come il peggior attaccante della storia biancorossa. Nonostante la fiducia di mister Cornacchini, e soli 3 gol, non è riuscito a confermarsi come bomber d’area di rigore: inefficace nel colpo di testa, poco tecnico con la palla tra i piedi, poche conclusioni verso la porta avversaria, ha espresso grinta sul terreno di gioco ma anche troppo nervosismo.
Bolzoni, voto 5 – Ha sorretto il centrocampo insieme ad Hamlili. Da apprezzare generosità e capacità di recuperare palloni. Ma da lui, ex calciatore di serie A, ci si aspettava maggiore qualità nella fase di impostazione.
Piovanello, voto 5,5 – Tanta volontà ed energia. Tre gol e folate sulla fascia destra, la giovane promessa under dopo un girone d’andata roboante non è riuscito a confermare a pieno le sue potenzialità. Si intestardire troppo nella giocata individuale e questo incide negativamente sul rendimento del team. Può essere una pedina fondamentale per il futuro.