Negli scorsi giorni in Puglia più di 12.000 candidati hanno sostenuto le prove di accesso al corso di specializzazione per il sostegno per l’anno accademico 2018/19 del TFA.
“Il quadro che emerge dalle numerose segnalazioni che sono pervenute a tutte le nostre sedi territoriali – denunciano dalla Flc Cgil Puglia – descrive una situazione che mette in discussione legittimità e regolarità dello svolgimento delle prove negli Atenei di Bari e Foggia”.
A Bari la prova relativa alla scuola primaria è stata annullata perché i plichi contenenti i test mancavano dei brani relativi alla prova di comprensione del testo, per cui ora l’Ateneo barese è fermo in attesa dell’emanazione di un provvedimento ministeriale relativo alla nuova data di svolgimento del test preliminare. Anche a Foggia si sono registrate numerose “criticità” durante la somministrazione dei test, perché le domande poste ai candidati (in particolare per i candidati della scuola secondaria di secondo grado), non erano attinenti alle competenze richieste per la preselezione, secondo quanto previsto dall’articolo 5 del relativo bando. Per la FLC CGIL di Foggia sarebbe perciò opportuno che l’ateneo verifichi e prenda formalmente atto della incongruenza dei test erogati ai candidati, rispetto alle competenze richieste da bando, valutando anche in questo caso l’ipotesi di annullare le prove concorsuali.
“Ovviamente – continuano dal sindacato – l’inconveniente ha recato non poco disagio a tutti gli 8.000 candidati che hanno svolto le prove nei due atenei pugliesi e, in particolare, ai numerosi candidati provenienti da fuori provincia molti dei quali hanno utilizzato dei permessi di lavoro per effettuare il test. In entrambi i casi l’appalto per l’erogazione del concorso di ammissione è stato affidato fuori dall’ateneo: mentre Bari ha affidato la gestione del concorso al Cineca – un Consorzio Interuniversitario che opera sotto il controllo del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – l’ateneo foggiano si è servito invece di un altro ente privato”.
Per la FLC CGIL Puglia quanto accaduto nei due atenei pugliesi produrrà molteplici ricorsi tesi ad ottenere l’annullamento delle prove visto che, nel frattempo, si apprende che errori nella compilazione e gestione dei test sono accaduti oltre che in Puglia anche in Basilicata, Calabria e Campania.
“A questo punto – conclude la nota – la responsabilità delle misure da adottare deve ricadere per intero sul MIUR che deve intervenire con una rapida istruttoria per accertare quanto accaduto e verificare tutti i casi di irregolarità e di difformità di comportamento tra le diverse commissioni esaminatrici”.