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Puglia, risanamento delle reti idriche: Aqp investe 630 milioni per 94 Comuni

Pubblicato da: redazione | Mer, 17 Aprile 2019 - 14:30

È di oltre 630 milioni di euro il valore degli investimenti per il risanamento delle reti idriche in 94 comuni della Puglia, finalizzato alla riduzione delle perdite idriche con il conseguente recupero stimato di 43 milioni di metri cubi d’acqua all’anno.

Il consiglio di amministrazione di Acquedotto Pugliese, nel corso dell’ultima seduta, ha approvato l’avvio dell’appalto per la progettazione del piano di risanamento del valore a base d’asta di 8 milioni di euro, propedeutico alla realizzazione delle opere.

«L’acqua è una risorsa preziosa, limitata e non va sprecata», ha commentato il presidente di Aqp Simeone Di Cagno Abbrescia. «Per questo, è nostro dovere preservarla e gestirla in modo sempre più efficiente. Con il progetto di risanamento delle reti saremo in grado di ridurre sensibilmente le perdite idriche e garantire performance sempre più elevate. Il benessere delle nostre comunità – ha aggiunto – dipende anche da noi e dalla nostra capacità di rispondere alle esigenze del territorio». L’ampio progetto è finalizzato a ridurre il volume delle perdite idriche, dando priorità a quelle reti con più elevato grado di perdita, già individuate nel recente Bilancio Idrico. In particolare, gli interventi, suddivisi in 7 lotti, consisteranno nella realizzazione di distretti sulle reti idriche e la sostituzione di condotte vetuste e ammalorate. La realizzazione dei distretti rappresenta una soluzione innovativa di gestione delle perdite e manutenzione delle reti di distribuzione e prevede la definizione di misure di portata e pressione all’ingresso e all’eventuale uscita di ciascun distretto, per quantificare il livello di perdita in ciascuna porzione di rete; l’utilizzo di apparecchiature innovative di telemisura e telecontrollo per l’acquisizione e la trasmissione dei dati a un centro di controllo; l’adozione di sistemi di regolazione della pressione in rete attraverso valvole automatiche installate nei punti di alimentazione dei distretti. La sostituzione delle condotte vetuste e ammalorate prevede, invece, l’analisi storica dei dati di intervento per rotture e guasti da parte del gestore, nonché l’analisi dello sviluppo urbanistico del territorio e, quindi, la determinazione dell’epoca di realizzazione delle condotte. Una progettazione articolata che dovrà garantire, allo stesso tempo, il controllo delle pressioni e la riduzione delle perdite.

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