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Bari, sei rapine nei supermercati di Santo Spirito e Palese: arrestati due pregiudicati – VIDEO

Pubblicato da: redazione | Mar, 16 Aprile 2019 - 07:28

I carabinieri di Santo Spirito hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di due pluripregiudicati baresi, un 23enne e un 36enne, i quali, fra il giugno ed il luglio 2018, hanno messo a segno 6 rapine a mano armata ai danni di supermercati di Santo Spirito e Palese.

 

L’escalation criminale si è sviluppata in un ristretto arco temporale e sempre nei quartieri di Santo Spirito e Palese, suscitando allarme e preoccupazione nella popolazione locale.

I due rapinatori, ora assicurati alla giustizia, pur adottando come “schema fisso” il travisamento del volto; l’abbigliamento scuro; l’utilizzo di un coltello di grosse dimensioni e moto veloci per gli spostamenti, nei due mesi di “attività criminale”, hanno usato irrompere nei supermercati ad orari variabili, principalmente la mattina o la sera tardi prima della chiusura, sorprendendo spesso all’interno dei supermercati diversi utenti, perlopiù anziani e mamme con bambini.

Già successivamente alla consumazione della prima rapina, compiuta a giugno 2018, i militari della Stazione di Santo Spirito avevano avviato un’attività d’indagine finalizzata ad identificare i due rapinatori. Tuttavia, nonostante la presenza dei filmati dell’impianto di videosorveglianza, regolarmente funzionante e la raccolta di alcune testimonianze, il travisamento dei volti e la tempestività dell’esecuzione non consentirono (quantomeno nell’immediato) ulteriori sviluppi utili. Con la consumazione della seconda e della terza rapina, a distanza di pochi giorni una dall’altra, sempre ai danni di supermercati della zona, è stato possibile acquisire elementi fondamentali per contestualizzare gli elementi caratterizzanti ognuna delle tre azioni criminali, ricollegandole tutte agli stessi due soggetti e rilevandone, anche dalle movenze o dai piccoli dettagli notati dai filmati e narrati nei racconti dai testimoni, informazioni utili ad effettuare comparazioni (seppur indiziarie) con alcuni pregiudicati della zona.

I risultati raggiunti, sebbene inizialmente non dirimenti per identificare i colpevoli, hanno indotto i militari a proseguire nelle indagini, aumentando l’impegno operativo con la predisposizione di pattuglie appositamente impegnate nella vigilanza dei supermercati.

Dopo circa 15 giorni, nella prima metà di luglio, si verificavano altre tre rapine, compiute sempre ai danni di supermercati della zona.

Gli ultimi eventi venivano indagati dai militari, sfruttando il vantaggio informativo acquisito tramite l’accurato approfondimento delle rapine precedentemente occorse ed inoltre potendo contare sui servizi appositamente predisposti per il contrasto a tale fenomeno. Il lavoro di ricostruzione così sviluppato consentiva ai militari della Stazione, di individuare alcuni potenziali sospettati.

Investigando in tale direzione e ricostruendo a ritroso i movimenti effettuati precedentemente ad uno degli eventi investigati, i militari sono riusciti ad localizzare un punto (oggetto di videosorveglianza) ove i rapinatori si erano cambiati d’abito ed erano saliti a bordo di una moto di grossa cilindrata per dirigersi a mettere a segno il colpo, ritornando poi di nuovo sul posto.

Pochi giorni dopo, sempre verso la metà di luglio, una pattuglia di militari impegnati nel dedicato servizio di prevenzione antirapina, notando transitare due soggetti, compatibili con i rapinatori, hanno tentato di sottoporli a controllo ma questi sono scappati, liberandosi di alcuni capi d’abbigliamento lungo il percorso di fuga; indumenti recuperati dai militari e compatibili con quelli utilizzati nel corso delle rapine oggetto di indagine.

A distanza di pochi giorni uno dei due, è stato controllato a bordo di uno scooter ed a seguito di perquisizione sorpreso con un coltello occultato al suo interno, identico per fattura e dimensioni al coltello utilizzato per compiere le rapine.

Tali elementi uniti alle altre fonti di prova raccolte utili all’identificazione anche del secondo, consentivano l’attribuzione certa ai due malfattori (poi arrestati), della commissione delle sei rapine su cui i militari della Stazione stavano indagando.

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