L’inchiesta della guardia di finanza e della Procura di Bari che coinvolge il governatore Michele Emiliano – accusato di abuso d’ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, concorso in reati tributari per l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti – insieme ad altri quattro indagati per i fatti risalenti alle primarie Pd del 2017 – ha scosso lo scenario politico pugliese e l’opinione pubblica.
Questa mattina durante il vertice tra le istituzioni e gli agricoltori a cui ha partecipato anche il ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, un gruppo di giornalisti ha atteso la conclusione dell’incontro per intervistare Emiliano e raccogliere a caldo un commento sulle indagini. “Parlo di agricoltura, su tutto il resto perdonatemi ma evito di fare dichiarazioni”, la risposta del presidente della Regione che subito dopo ha dribblato fotografi e cronisti per salire a bordo dell’auto blu diretto verso il Salento.
Due le questioni principali lasciate in sospeso: “Intende chiedere alla procura di essere ascoltato?” e se “l’indagine può avere delle ripercussioni sul suo governo”. I sorrisi di facciata, le strette di mano con il ministro e gli altri rappresentanti istituzionali lasciano però un vuoto sostanziale sulla comunicazione diretta ai cittadini, da sempre, punto di forza di Emiliano.
Il governatore ha incassato la “solidarietà” di Massimo Cassano, nominato da poco commissario dell’Agenzia per il lavoro che ha manifestato “la propria vicinanza al presidente”. “Non ho dubbi: Michele Emiliano, del quale conosco la totale dirittura morale, saprà cogliere l’occasione per chiarire la correttezza del proprio operato”, conclude.