A poco più di un mese dal voto per eleggere il sindaco di Bari, conosciamo i nomi dei candidati, conosciamo quante liste appoggeranno i candidati e abbiamoo un’idea di quanti candidati consiglieri avremo tra Comune e Municipi (quasi mille) ma non sappiamo nulla dei loro programmi, non sappiamo nulla della visione che hanno di Bari almeno sino al 2024.
I candidati passeggiano, visitano i quartieri (soprattutto quelli periferici, perché li si gioca la partita elettorale) come se fossero sbarcati da Marte e mettessero piede a Bari per la prima volta, ascoltano le richieste e le lamentele dei cittadini. Ascoltare è una buona pratica, ma ci sarà tempo per farlo: cinque anni. Oggi, a parlare, dovrebbero essere i candidati sindaci, a loro l’onere e l’onore di dirci quale Bari vedono nel 2024 e, magari, anche nel 2029.
A parte qualche slogan e buone quanto generiche intenzioni (“Più sicurezza”, si ma come?; “Trasporti migliori”, sì ma come?; “Sostegno ai piccoli commercianti”, si ma come?; e potremmo continuare) non abbiamo sentito e letto un discorso articolato, un programma degno di questo nome. Idee, servono idee nuove, coraggiose, magari anche poco popolari all’apparenza ma che ci aiutino a comprendere come potrà essere la nostra città tra 5 o 10 anni se vincesse Tizio oppure Caio. L’Europa corre, Bari ha necessità di restare al passo. Non basta blaterare di sicurezza, trasporti, commercio in maniera superficiale: serve visione strategica. Basterebbe anche “copiare”, ispirarsi ai modelli vincenti in giro per l’Italia e per l’Europa. Per favore diteci cosa volete farne di Bari, non parlate alla pancia della città ma al suo cervello.