Il paracadute in stoffa di lino, la mitragliera a dieci canne, la struttura di una macchina volante. Nell’atrio scoperto del Politecnico di Bari sono esposte alcune delle riproduzioni di ingegneria del rinascimento create da Leonardo da Vinci. In occasione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo, il maestro Giuseppe Manisco, di Galatone, ha riprodotto fedelmente nella meccanica e nelle dimensioni i disegni realizzati nel 1500.
Questa mattina gruppi di universitari hanno potuto osservare da vicino la mostra che sarà allestita fino al 30 aprile. Sono sei piccole innovazioni, visionarie, applicate solo dopo l’era napoleonica: il paracadute in stoffa di lino con i pori chiusi da amido pensato per volare da elevate altezze senza subire danni. Il meccanismo bellico della mitragliera a dieci canne che consente all’armatore di orientare direzione altezza. Così come il cannone a retrocarica che può essere caricato rapidamente con proiettili preconfezionati o il primo modello alare, in legno e stoffa.
L’iniziativa è a cura dell’Accademia Pugliese delle Scienze insieme con il Politecnico e l’Università di Bari, l’Università del Salento, l’Università della Basilicata, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Museo Leonardo da Vinci di Galatone, Sitael Spa e l’Autorità Portuale di Bari.