È stato sottoposto a sequestro, per essere analizzato, il succo di frutta che potrebbe aver causato ad un bambino di 5 anni lesioni a esofago e stomaco e una successiva intossicazione. Sull’episodio, avvenuto sabato 23 marzo a Gioia del Colle, indagano i carabinieri coordinati dalla Procura di Bari.
Gli investigatori precisano che non c’è ancora certezza definitiva di una connessione tra l’ingerimento della bevanda acquistata in un bar e la successiva intossicazione. Saranno gli esiti degli esami tossicologici sul succo di frutta e sul paziente ad accettare le cause del malore. Il bambino, attualmente ricoverato nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, era stato inizialmente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Acquaviva delle Fonti dove i medici gli avevano dato una prognosi di 10 giorni. I genitori lo hanno poi portato a Bari per ulteriori accertamenti.
Sono stazionarie le condizioni del bimbo. La sostanza, non ancora identificata, ha provocato ustioni su lingua, esofago e stomaco e il bambino, attualmente sottoposto a terapia con gastroprotettori, è alimentato per via parenterale. «È tranquillo e non sedato», fanno sapere dalla direzione sanitaria del Policlinico. Al momento la prognosi è riservata perché tra una settimana sarà effettuato una nuova gastroscopia per verificare l’evoluzione delle lesioni e solo allora sarà possibile definire i tempi di guarigione, che potrebbero non essere inferiori ai 30 giorni. Stando a quanto ricostruito fino a questo momento, il bambino ha bevuto in un bar un succo di frutta con la cannuccia. Ha subito avvertito uno strano sapore e bruciore fino a vomitare sangue. Quindi la corsa in ospedale prima ad Acquaviva delle Fonti e poi a Bari, dove è ora ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica.
«Nell’esprimere innanzitutto l’auspicio di una rapida guarigione del piccolo, chiarisco che nessuna responsabilità può essere addebitata alla mia cliente, che si è limitata a somministrare una bevanda sigillata». Lo dichiara l’avvocato Filippo Castellaneta, legale della titolare del bar di Gioia del Colle dove è stata somministrata la bevanda. «Siamo altrettanto certi – continua il legale – che le analisi chimiche disposte dalla polizia giudiziaria e che allo stato non hanno ancora dato alcun esito, chiariranno meglio quanto accaduto e quali siamo le cause del malore».