«Solidarietà tanta, ma fatti zero». Fim, Fiom e Uilm di Taranto manifestano il proprio disappunto per l’esito della riunione della task force regionale per l’occupazione in merito ai corsi di riqualificazione e alle misure di integrazione al reddito per gli oltre 1700 lavoratori ex Ilva rimasti in capo all’Amministrazione straordinaria in cassa integrazione a zero ore.
L’assessore allo Sviluppo Economico Cosimo Borraccino ha annunciato che nei prossimi giorni sarà pronta la delibera dell’avviso pubblico e che «entro alcune settimane i lavoratori in esubero potranno essere messi nelle condizioni di poter partecipare ai corsi». Ma le organizzazioni sindacali fanno notare che «la riunione di quest’oggi giunge a circa 4 mesi di distanza dalla prima e 3 dall’ultima, con l’impegno e finalità della Regione Puglia ad annunciare, cosi come richiesto dalle Organizzazioni sindacali, l’esecutività del piano formativo attraverso la pubblicazione dell’avviso».
Il tema trattato «rappresenta – puntualizzano Fim, Fiom e Uilm – una questione di vitale importanza per il sostentamento al reddito dei lavoratori posti in Cigs, e tutto ci saremmo aspettati, tranne che assistere ad uno scarico di responsabilità reciproche tra funzionari addetti delle varie sezioni e politici presenti al tavolo, e che di fatto, in tutto questo lasso di tempo null’altro hanno prodotto, se non la completa paralisi».
Nelle ultime ore sempre a Taranto, il giudice del Lavoro, Lorenzo De Napoli, accogliendo un ricorso ex art. 28 presentato dall’Usb, tramite l’avv. Mario Soggia, ha condannato per comportamento antisindacale ArcelorMittal, ritenuta responsabile di aver proceduto alle assunzioni (10.700, di cui 8200 a Taranto) e alle dichiarazioni di esubero (2586) dei lavoratori dello stabilimento siderurgico ex Ilva in maniera non chiara e trasparente. Il giudice fa obbligo all’azienda di comunicare le concrete modalità applicative del criterio delle competenze professionali e, a parità di queste, dei punteggi e delle graduatorie relativi all’attuazione dei criteri sussidiari dell’anzianità di servizio e dei carichi di famiglia. La sentenza ordina la cessazione della condotta sindacale e la rimozione dei suoi effetti mediante le comunicazioni richieste che ArcelorMittal Italia dovrà fornire entro il termine di 60 giorni alle organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo del 6 settembre 2018.