«Non c’è nessuna giustizia al mondo che fa tornare Michele a casa. Gli assassini sono stati presi, consegnati alla giustizia e condannati, ma bisogna ricordare sempre, e non solo oggi, prima giornata di primavera, ai nostri ragazzi di non sbagliare. Di non entrare nella criminalità». Lo hanno sottolineato Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, il 16enne ucciso per errore nel 2001 a Bari, in occasione del corteo a Brindisi in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Michele fu ucciso durante un conflitto a fuoco tra clan rivali, nella città vecchia.
«Noi viviamo ancora lì – racconta Pinuccio Fazio – e non ce ne vogliamo andare. Chi ha fatto del male se ne deve andare, non noi». Accanto a loro, in testa al corteo, ci sono Arcangela Petrucci, moglie di Luigi e cognata di Aurelio Luciani, i due agricoltori assassinati a San Marco in Lamis il 9 agosto 2017, perché testimoni scomodi di un agguato a un boss: «Stiamo ancora aspettando giustizia – affermano – noi ci speriamo e oggi abbiamo fiducia nelle istituzioni». «Saremo sempre in prima fila – concludono – per i nostri cari e per le vittime innocenti. Dobbiamo provare a cambiare questa realtà»