Nessuna delle parti offese – ex Provincia di Bari (oggi Città Metropolitana), Amtab, Asl Bari e Regione Puglia – si è costituita parte civile all’udienza preliminare cominciata oggi, a 13 anni dai primi fatti contestati, per il rinvio a giudizio di 22 persone fisiche e 5 società accusate di una ventina di capi d’imputazione tra cui corruzioni e truffa ai danni dell’ex Provincia di Bari. Ne dà notizia l’Ansa.
L’udienza si svolge dinanzi al gup del Tribunale Francesco Pellecchia. Rischiano il processo per i reati, a vario titolo contestati, di corruzione, falso, truffa, frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta, Anita Maurodinoia (Pd), ex vicepresidente del Consiglio provinciale di Bari e attuale consigliere regionale, suo marito Alessandro Cataldo, funzionari e dirigenti dell’ex ente provinciale e imprenditori, tra i quali i fratelli Erasmo e Alviero Antro (le cui dichiarazioni diedero avvio all’indagine) e che nei mesi scorsi sono stati già condannati a 5 anni e 2 mesi di reclusione per un truffa all’ex Provincia. Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm Luciana Silvestris, Maurodinoia, suo marito e l’allora dirigente provinciale Cataldo Lastella avrebbero ricevuto per anni da alcuni imprenditori baresi forniture di generi alimentari, lavori di manutenzione a casa e denaro in cambio di appalti. Tra le contestazioni c’è anche un rimborso da circa 700 euro ottenuto nell’ottobre 2011 da Maurodinoia, per un viaggio a Roma, ufficialmente fatto per impegni istituzionali ma in realtà – secondo l’accusa – per scopi privati. Le vicende contestate risalgono agli anni 2006-2014. Dopo quasi due anni di rinvii per difetti di notifica e poi per la situazione dell’edilizia giudiziaria barese con la inagibilità del palazzo di via Nazariantz, si è arrivati dall’ottobre 2017 all’udienza di oggi, celebrata nell’aula ‘bunker’ di Bitonto. Il giudice ha fissato le prossime due udienze, il 3 e il 10 luglio, per le discussioni di accusa e difese.