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Ex Ilva, l’allarme dei medici: “Eseguire le analisi nei giardini di Taranto per la presenza di metalli e composti tossici”

Pubblicato da: redazione | Ven, 15 Marzo 2019 - 15:00
Wind day taranto

«Eseguire al più presto nei giardinetti frequentati dai bambini, in tutta la città di Taranto, una caratterizzazione analoga a quella effettuata negli anni scorsi nelle aree a verde del quartiere Tamburi, per verificare l’eventuale presenza di metalli e composti tossici». È la richiesta avanzata ad Arpa Puglia dal presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto, Cosimo Nume, e dalla presidente della Commissione Ambiente dello stesso Ordine, la pediatra Annamaria Annamaria Moschetti.

Nel corso della riunione, che si è svolta nei giorni scorsi nella sede della Direzione generale dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente, sono stati affrontati alcuni aspetti relativi alla protezione della salute dei cittadini esposti alle emissioni inquinanti provenienti dall’area industriale di Taranto e in particolare dallo stabilimento siderurgico ArcelorMittal (ex Ilva).

«È stata sottolineata – spiegano Nume e Moschetti in una nota – la necessità di prestare particolare attenzione al rischio neurotossico e cancerogeno dei contaminanti immessi in ambiente con un focus sui bambini, che avendo un comportamento bocca-mano assorbono maggiormente tali inquinanti rispetto agli adulti». In quest’ottica, dunque, «la richiesta di caratterizzazione dei suoli dei giardinetti di tutta la città – aggiungono – è ritenuta di prioritaria importanza, al fine di tutelare la salute dei bambini e di garantire loro il diritto al gioco libero negli spazi aperti, così come prescritto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza».

Questa iniziativa, concludono, «assume il carattere dell’opportunità e dell’urgenza anche alla luce dell’ordinanza sindacale di qualche giorno fa che vieta ogni tipo di attività in tutta l’area Sin della Salina Grande, a causa del superamento della Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per alcune sostanze tossiche, e alla luce della recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia per i mancati controlli sull’Ilva non aver tutelato e garantito il diritto alla salute e all’integrità psico-fisica dei cittadini di Taranto».

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