Dopo una serrata trattativa, oggi si è concluso il confronto e il conseguente accordo sindacale con Eataly Bari, che ha portato alla sottoscrizione di un accordo che limita i licenziamenti esclusivamente alle unità lavorative che, attraverso un incentivo riconosciuto dall’azienda (per i più anziani si arriva a 21 mensilità), manifesteranno la propria disponibilità e non si opporranno al licenziamento.
“La società, nelle scorse settimane – spiega il segretario generale della Uil Tucs Puglia, Giuseppe Zimmari – aveva lamentato le critiche condizioni di sostenibilità economica del negozio di Bari, a causa delle perdite accumulate nel corso degli anni (circa 8.000.000 di fatturato) e della contestuale mancata valorizzazione del quartiere fieristico che ne aveva pregiudicato le possibilità di sviluppo. Di conseguenza la società, oltre a preventivare la riduzione della superficie trasferendo l’intera attività al piano rialzato con abbandono del piano terra (riduzione da 8.000 a 4.000 mq) aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo, individuando un esubero pari a 23 unità lavorative su un totale di 86”.
“Si risolve positivamente – fa eco Marco Dell’Anna, segretario della Uil Tucs Puglia che ha seguito direttamente la trattativa – una vertenza che, per le condizioni nelle quali era maturata, poteva preludere a scenari occupazionali ben più traumatici. L’accordo non solo consente di evitare licenziamenti coattivi, ma tutela, in prospettiva, la sostenibilità del negozio e, di conseguenza, il mantenimento dei livelli occupazionali. Un risultato dal duplice valore se considerato in un territorio come il nostro, funestato dagli effetti della crisi. Peraltro Eataly conferma la propria volontà di non abbandonare il territorio, mantenendo il proprio investimento e prevedendo ulteriori iniziative commerciali per implementarne lo sviluppo e la crescita”.