La Fondazione antiusura San Nicola e Santi Medici di Bari che da 25 anni opera sul territorio per sconfiggere la piaga dell’usura, ha presentato il bilancio consuntivo 2018 e preventivo 2019. «Dal punto di vista dell’impegno della Fondazione – ha detto il vice presidente della Fondazione Paolo Vitti – in un profondo stato di crisi economica del territorio sono state 6 le denunce per usura, 450 persone/famiglie ascoltate, 10 pratiche garantite dai Fondi dello Stato per 479 mila euro, 3 pratiche in fase di erogazione per complessivi 165 mila euro e 38 pratiche garantite con Fondi Propri per un totale di 126.473 euro».
«È chiaro – ha precisato Vitti – che ci spingiamo in maniera evidente nell’attività di educazione alla legalità continuando ad incoraggiare la denuncia degli usurai, non a caso nel 2018 sono state otto le denunce presentate alle forze dell’ordine tramite la Fondazione». Ma il dato eclatante che emerge dalla lettura dei dati pubblicati dalla Fondazione e sottolineata da Vitti è che «la Puglia è malata di azzardo e che Casamassima per il secondo anno consecutivo è la capitale del gioco d’azzardo con una spesa pro-capite in media che sfiora i 4 mila euro. Questi dati si riferiscono ai giochi gestiti dall’Amministrazione dei Monopoli di Stato, è come se ciascuno dei 20 mila residenti avesse bruciato più del 20 per cento del proprio reddito annuo, pari a circa 15.900 euro. Un vero record negativo».
I dati piazzano la regione al 14esimo posto della classifica nazionale sempre per spesa pro-capite, dopo il Trentino Alto Adige e prima del Piemonte, realtà con un reddito complessivo molto diverso da quello in media pugliese. «Il paradosso – ha ribadito Vitti – è che nella classifica regionale c’è un piccolo comune, Sammichele di Bari dove le giocate pro-capite sono a quota 2600 euro per il 2018». «Vogliamo ribadire – ha concluso Vitti – come l’impegno della Fondazione sia quello di attuare un piano di prevenzione e di ascolto sulle problematiche connesse all’usura facendo crescere una mentalità di consapevolezza nei confronti delle proprie singole possibilità economiche. Operiamo costantemente attraverso i nostri centri di ascolto locali che assicurano capillarità al servizio»