La storia ha dell’inverosimile. Eppure è accaduta ed è stata anche riportata in una denuncia ai carabinieri. Vittima una donna tunisina di 39 anni, sposata con un barese, che stava accompagnando i figli a scuola.
“Stavo transitando con il mio furgone maxi (omologato per il trasporto delle persone) in viale Einaudi per portare i miei figli a scuola – ci racconta – quando vengo fermata da una vigilessa e dal suo collega nei pressi della scuola Michelangelo. Io ero in regola e quindi non temevo nulla. Consegno i documenti. Siccome i controlli stavano perdurando (mi hanno chiesto anche di aprire il furgone e lo hanno perquisito) chiedo ai due vigili se posso lasciare i documenti e accompagnare i miei figli a scuola. Mi danno il via libera e subito dopo ritorno”.
La pattuglia era lì a verificare la documentazione. “Chiedo cosa stesse accadendo e la vigilessa mi dice in dialetto che dovevo stare zitta, che se non mi piaceva dovevo tornare al mio paese – continua il racconto – mi chiama anche puttana, dice “queste put… che vengono qui a rompere il ca—o. Io ho cercato di mantenere la calma. Ho chiesto al suo collega se avesse sentito e lui mi ha risposto che non sentiva e vedeva nulla”.
La vigilessa poi avrebbe pestato due volte i piedi alla donna. Alla fine le fanno un verbale, con sequestro del mezzo e una multa perché il figlio di 12 anni era in auto senza seggiolino. “Quando il seggiolino è obbligatorio fino ad un metro e 50 – continua la donna – la vigilessa mi ha minacciato persino di arrestarmi. Alla fine sono andati via. Io sono andata al comando di Japigia poi in ospedale perché presa da una crisi e mi hanno refertato le contusioni al piede e alla fine ho denunciato tutto ai carabinieri. Quella vigilessa va fermata. Sono stata trattata da delinquente e io non avevo fatto nulla di male. Ho anche un testimone. Questa storia deve arrivare al sindaco. Tutti devono sapere e quella donna va tolta dalla strada. Quanto accaduto a me non deve succedere a nessun’altra mamma”.
La replica del comandante della polizia locale
Abbiamo contattato il comandante della polizia locale, Michele Palumbo. “Su quanto accaduto gli agenti hanno presentato una relazione – ci spiega – la donna è stata sanzionata perché trasportava i figli su un furgone. Io ho letto la relazione degli agenti al momento e quanto dichiarato non risulta. Risulta che sia stata la signora a reagire con urla ed improperi nei confronti degli agenti. Comunque farò indagine puntuale sui fatti per valutare eventuali seguiti”.
(foto repertorio)