Proseguono le operazioni di recupero dei cumuli di posidonia depositati sul litorale cittadino a seguito delle mareggiate. Dopo gli interventi di ieri a Torre a Mare, che si sono conclusi con la rimozione complessiva di 280 tonnellate, oggi una squadra dell’Amiu ha lavorato nella zona dei porticcioli di Palese e Santo Spirito, raccogliendo altre 100 tonnellate di foglie di posidonia.
Si ricorda che durante l’autunno e l’inverno la vegetazione della posidonia si rinnova e parte delle foglie vengono trasportate dalle correnti sulle spiagge limitrofe, dove i residui si accumulano anche in elevate quantità. La posidonia in mare svolge una funzione chiave nell’ecosistema, ma anche le foglie spiaggiate hanno una importante funzione ecologica per l’ambiente litoraneo, perché offrono a numerosi organismi marini protezione e riparo dai predatori, rappresentano fonte di alimentazione, sono in grado di produrre enormi quantità di ossigeno e di biomassa vegetale e costituiscono una barriera vegetale in grado di contrastare il fenomeno di erosione delle coste. Inoltre, la presenza di praterie di posidonia in buono stato di salute è indice di qualità delle acque in quanto la posidonia è particolarmente sensibile a tutti i fattori che inducono inquinamento, comprese le attività dell’uomo.
Quando però si procede alla rimozione, è necessario in primo luogo rispettare l’ecosistema costiero, riducendo i potenziali rischi e favorendo il recupero del materiale raccolto attraverso il conferimento presso impianti di compostaggio. Per questo gli interventi non possono essere immediati, in quanto sono vincolati da circolari ministeriali, regolamenti regionali e norme tecniche che definiscono le modalità più adeguate per la tutela e la sostenibilità nella gestione.