L’ex presidente della Multiservizi di Bari, Giacomo Olivieri, dovrà difendersi dall’accusa della procura della Corte dei Conti di aver causato un danno alle casse pubbliche di circa 65mila euro. A darne notizia oggi sono i quotidiani “La Repubblica” e “La Gazzetta del Mezzogiorno”.
La vicenda ruota attorno ad un capannone preso in fitto per ospitare la sede della Multiservizi, e che si è rivelato invece inadatto tanto da costringere la società del Comune a fare un passo indietro infilandosi in un contenzioso con i proprietari dell’immobile. Il procuratore regionale Carmela de Gennaro ha fatto notificare a Olivieri un atto di citazione: il processo contabile inizierà il 4 giugno.
Dopo un avviso pubblico, a luglio 2015, cui era pervenuta una unica offerta, Olivieri aveva stipulato un contratto di affitto da 120mila euro l’anno per 6 anni più 6 (e opzione di acquisto a due milioni e 650mila euro) per un capannone di intestato a una società di autoricambi. Solo che la struttura si è poi rilevata non idonea, perché sarebbero stati necessari lavori per oltre un milione di euro. Secondo la Procura contabile, «il contratto è stato irragionevolmente approvato», sia perché il capannone non era dotato di agibilità sia perché Olivieri avrebbe dovuto ottenere l’autorizzazione preventiva del Comune, oltre che chiedere all’Agenzia del demanio la disponibilità di eventuali immobili di proprietà pubblica. Olivieri si è difeso sostenendo che quella operazione avrebbe portato ad un risparmio.