Sarà Pif (pseudonimo di Pierfrancesco Diliberto), uno dei personaggi più amati dal pubblico, il protagonista dell’incontro letterario organizzato sabato 2 marzo per il Carnevale di Putignano. Nella cittadina del Sud Est barese, infatti, il conduttore e autore televisivo, sceneggiatore, regista, attore e oggi anche scrittore presenterà il suo romando d’esordio “…Che Dio perdona a tutti” (Feltrinelli 2018). A dialogare con lui, sabato 2 marzo alle 19.00 nel Polo Liceale “Majorana Laterza” s.c. Foggia la Rosa, ci sarà Giancarlo Visitilli, giornalista di Repubblica.
Pif inizia a farsi conoscere dal grande pubblico nel 2000 quando diventa volto del programma Le Iene, lavorando come autore e inviato. Acquista sempre notorietà quando per Mtv realizza Il Testimone, il suo primo programma individuale, tra i più originali e innovativi del panorama televisivo odierno. Nel 2013 debutta alla regia con il suo primo lungometraggio La mafia uccide solo d’estate, vincendo due David di Donatello oltre ad altri premi e viene consacrato tra i personaggi televisivi più acclamati.
Il protagonista del suo libro è Arturo un trentacinquenne, agente immobiliare single, il cui principale obiettivo nella vita è mantenere immutato lo stato delle cose. Ha poche passioni che, con scarso successo, cerca di condividere con gli amici di calcetto. La più importante e irrinunciabile sono i dolci, in particolare quelli con la ricotta. Almeno fino a quando entra in scena Flora: la figlia del proprietario della pasticceria che fa gli sciù più buoni di Palermo, il dolce preferito di Arturo. E in un istante diventa la donna dei suoi sogni. Sveglia, intraprendente, ma anche molto cattolica, Flora sulla religione ha la stessa pignoleria di Arturo sui dolci, ed è proprio così che lui la conquista, interpretando Gesù durante una Via Crucis. Quel giorno è per Arturo un vero calvario, perché durante il tragitto si accorge di aver dimenticato i più semplici insegnamenti cattolici e sbaglia tutto, dando vita a una rappresentazione ai limiti del blasfemo. Ciò nonostante, Flora s’innamora e per un periodo felice i due stanno insieme, senza che lei si accorga della sua indifferenza religiosa e, naturalmente, senza che Arturo la confessi. Un precario equilibrio, fatto di sotterfugi e risposte liturgiche bofonchiate a mezza voce, che non può durare. Quando lei se ne accorge, Arturo, un po’ per sfinimento e un po’ per provocazione, reagisce con insolita fermezza: seguirà alla lettera la parola di Dio. Per tre settimane. Una rivoluzione che cambierà la sua vita, rivelando a lui, ma anche a Flora e a tutti coloro che li conoscono, amici e colleghi compresi, una verità molto scomoda. Con la sua inconfondibile voce, Pif esordisce nel romanzo con un’opera divertentissima che ci costringe a riconsiderare i rapporti che ci legano gli uni agli altri e il senso profondo delle parole solidarietà, uguaglianza, verità.