Come annunciato più volte dal sindaco Antonio Decaro, “Bari è pronta a dieci nuovi parchi”. Ma sul fronte dell’attualità a latitare è la manutenzione ordinaria. Nella gestione del verde urbano da un lato ci sono progetti futuribili per il riuso di siti in abbandono come l’ex caserma Rossani a Carrassi, l’area dell’industria Fibronit a Japigia e l’ex gasometro al quartiere Libertà. Dall’altro lo stato d’abbandono in cui versa il polmone verde più grande della città.
In modo cronico, una parte del parco 2 Giugno è sommersa dal degrado: rami caduti al suolo e ammucchiati, fontanella fuori uso che perde acqua, pozzetto divelto e pericolo dei cavi elettrici, transenne depositate all’aperto (foto).
Nella zona delle “panchine di pietra”, lato viale della Costituente, c’è un altro simbolo del degrado. Il nuovo bar del parco: chiuso dal 2013, inaugurazione attesa dall’ottobre scorso. “Un punto di aggregazione e un presidio sociale”, secondo il vicesindaco Pierluigi Introna. Invece è ancora un’area buia, di sera frequentata principalmente da gruppi ragazzi. Anche il laghetto dopo l’intervento di pulizia dei volontari di Retake sta tornando lentamente a riempirsi di plastica e altri rifiuti.