Circa 300 contatti telefonici e un circuito di telefonate che venivano deviate ai pusher in maniera tale da renderli disponibili h24 e da rendere difficile risalire allo spacciatore. A descrivere il complesso traffico sgominato a Bari è Giacinto Profazio, capo della squadra mobile.
“La droga è un fenomeno che interessa tutte le classi sociali, ci troviamo di fronte ad una piazza virtuale che contrariamente a quello che avveniva negli anni passati quando l’acquirente andava in determinati quartieri, ora attraverso un sistema di chiamate e deviazioni di chiamate il pusher era in grado di gestire gli interventi a qualsiasi ora con un sistema di deviazione che garantiva la presenza sul territorio h24 di cocaina, eroina e marijuana geneticamente modificata su tutta la piazza di Bari”.
L’impiego di questa tecnica di spaccio comportava una serie di vantaggi:
a) gli acquirenti non avevano mai contatti diretti con i responsabili del sodalizio;
b) l’eventuale arresto di un pusher ed il sequestro del suo cellulare “dedicato” non avrebbe pregiudicato l’attività futura del gruppo.
Gli organizzatori erano in sostanza in possesso di una vera e propria “phone list”, composta da più di 300 numeri telefonici; l’organizzazione a cadenza mensile inviava messaggi promozionali ai clienti, del tipo “fatti sentire amico mio” – “fatti sentire, è come piace a te, rimarrai contento … come vieni poi vedrai” – “fatti sentire amico mio, menù bomba, non ti pentirai”. E partiva quindi il traffico.