«A noleggiare una limousine non sono state sicuramente le docenti o la scuola in generale, ed è alquanto improbabile che ci sia stata una comunicazione precedente che ne preannunciava l’arrivo». Lo sottolinea in una nota lo staff docenti della scuola alle porte di Bari protagonista del caso della bimba di otto anni che nel giorno del suo compleanno era attesa all’uscita da una limousine.
Il caso è stato sollevato su Facebook da una mamma che, chiedendo alla preside se fosse al corrente, ha sottolineato che «toccherà a noi famiglie mettere una pezza» su «quella bravata, riportando i nostri figli alla realtà». Il post ha scatenato le polemiche fra gli altri genitori. Sul caso i docenti «manifestano altrettanto stupore e incredulità», e si chiedono se abbia «senso parlare di responsabilità» perché «è doveroso ricordare che l’obbligo di vigilanza da parte della scuola si esaurisce con la riconsegna del minore ad altro soggetto legittimato: genitori o delegati».
«Una volta fuori la scuola – proseguono – nessuno può sostituirsi alle figure genitoriali nelle scelte e nelle condotte. Neppure si può intervenire fuori la scuola per vietare ad un veicolo di sostare. Sulle infrazioni del codice della strada intervengono le forze dell’ordine». Per i docenti, dunque, è «più opportuno parlare dell’importanza di una sinergia scuola-famiglia nella trasmissione di modelli educativi», e «dell’opportunità che le famiglie diano continuità alle azioni concordate con la scuola per i propri figli». «Se, tuttavia – proseguono – le tante ore spese nella scuola a discutere dei valori fondamentali del vivere sano e di temi quali la lotta al bullismo, rispetto della diversità, e integrazione non trovano sostegno nel contesto famiglia, non è più logico pensare che sia la scuola a dover essere sconcertata dinanzi a condotte non ispirate ai principi e ai valori dell’essenzialità, e dinanzi ad opinioni che sottendono una grande difficoltà a differenziare i ruoli, le funzioni e le competenze dei diversi contesti educativi?».
Per i docenti, infine, l’episodio potrebbe essere una occasione «per insegnare ai propri figli quali scelte si possono fare nella vita, visto che si può apprendere sia per imitazione che per differenziazione»