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Furia Emiliano: “I maschi alfa della sinistra di Bari vogliono il mio ritiro. Decaro dice no alle primarie, io invece mi metto in gioco”

Pubblicato da: redazione | Gio, 7 Febbraio 2019 - 12:33

«C’è una retrocessione della civiltà umana e politica del Paese che è rappresentata dal fenomeno Salvini, rispetto al quale noi dobbiamo fare una grande alleanza che parta dalla sinistra e arrivi al centro, che è quello che abbiamo sempre fatto qui in Puglia». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rispondendo a margine di un incontro in una scuola barese ad una domanda sulle polemiche interne al centrosinistra pugliese sulla sua ricandidatura.

«È il momento – ha continuato – di un grande fronte anti-autoritario, avremmo detto qualche anno fa un grande fronte antifascista, ma questo è un fascismo che ha una forma diversa, più subdola, e quindi anche solo denominandolo così si rischia di aiutarlo per certi versi. Mi auguro che i maschi alfa della sinistra barese, perché poi si tratta soprattutto di questo, comprendano – ha aggiunto Emiliano – che ci sono tanti luoghi dove esercitare il loro ruolo e dopodiché ci sono le partite per stabilire chi vince e chi perde, non si può vincere senza giocare, come fanno i figli di papà, i milionari che portano il pallone, il campo, la porta e quando stanno perdendo ritirano da campo il pallone e ti cacciano di casa, come vorrebbero fare con me».

«Se ho capito bene, – ha detto ancora il governatore – nella testa di qualcuno c’è che io mi devo ritirare per una serie di ragioni. Potrebbe essere anche divertente pensare a una nuova vita, ma come mi giustifico con tutti i pugliesi che stanno aspettando da noi, dalla mia amministrazione, dalla grande rete che abbiamo costruito in questa regione, di conoscere cosa abbiamo fatto, cosa dobbiamo fare e come rilanceremo la regione Puglia? E allora ci si confronta, senza drammi e senza soprattutto doppie morali. Io lo so che la sinistra italiana è catastroficamente afflitta dalla doppia morale, cioè quando una cosa la faccio io va benissimo, se la fai tu la stessa cosa non va più bene. Questi ‘radical chic’ della politica italiana si sono sostanzialmente estinti quasi dovunque a causa di questa doppia morale. Siamo in una società dove è impossibile dire una cosa e farne un’altra, devi essere come appari nella sostanza e nella forma e mi auguro – ha concluso – che un pò di saggezza da parte di tutti serva soprattutto a non regalare la Regione Puglia a Salvini».

«La data del 24 febbraio c’è se qualcuno si candida, ma se ho capito bene viene rifiutato lo strumento delle primarie». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rispondendo a margine di un incontro in una scuola barese ad una domanda sulla ipotesi che saltino le primarie del centrosinistra per le prossime elezioni regionali del 2020, in programma il 24 febbraio 2019. «Chiedo a tutta l’opinione pubblica, soprattutto barese, perché fuori da Bari questa storia ha un impatto pari quasi a zero, se sia sostenibile – ha continuato Emiliano – l’ipotesi che una vicenda del centrosinistra barese possa essere risolta senza primarie. A chi chiedeva le primarie ad Antonio Decaro, per esempio, e ce n’erano, lui ha detto “io le primarie non le farò mai” ed era un suo diritto, era il sindaco uscente. Io ho fatto quello che potevo per evitare che ci fossero conflitti e abbiamo tenuto unita tutta la coalizione di centrosinistra a Bari sul presupposto che il sindaco non voleva fare le primarie».

«Io invece – ha rilevato – le primarie le voglio fare, sono disponibile, perché capisco che la sinistra barese ha un pò di perplessità su di me. Le voglio fare come voglio anche mettere a punto un programma di governo ancora più accattivante per la sinistra. Io penso di guidare la regione italiana più a sinistra d’Italia nella sostanza, forse non nella retorica, nelle parole, nelle scelte, che poi sono quelle cose che fanno perdere la sinistra, però nella sostanza stiamo dalla parte di quelli che non contano niente e questo si vede in ogni gesto». Emiliano è tornato a parlare di «strana alleanza tra renziani e vendoliani» che «serve solo a farci perdere», spiegando di aver «fatto battaglie contro l’Ilva per riequilibrare il ciclo dei rifiuti, e contro la Tap» e «io non vorrei – ha aggiunto – che dietro questa spinta a costruire questa aggregazione ci fossero interessi oscuri che in passato non erano stati adeguatamente contenuti, come penso di aver fatto io da quando sono presidente».

 

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