L’ex pm della Procura di Trani, Antonio Savasta, arrestato per corruzione il 14 gennaio scorso dalla magistratura salentina assieme al collega ex gip tranese Michele Nardi, sta collaborando alle indagini e avrebbe fatto alla Procura di Lecce rivelazioni importanti tirando in ballo nomi e fatti nuovi confluiti nel fascicolo d’inchiesta a suo carico.
I nuovi elementi acquisiti, coperti da omissis, sono contenuti nei verbali di interrogatorio depositati questa mattina dai pm al Tribunale del Riesame di Lecce dove domani si terrà l’udienza per la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Nardi. Savasta e Nardi, al momento dell’arresto, erano in servizio al Tribunale di Roma. Dalle dichiarazioni di Savasta, che nell’interrogatorio di garanzia del 17 gennaio si era avvalso della facoltà di non rispondere, si aprono quindi nuovi scenari su cui stanno lavorando il procuratore, Leonardo Leone De Castris, e il pm Roberta Licci che per due volte hanno interrogato Savasta. Dopo le dichiarazioni del magistrato in Procura sono stati ascoltati anche alcuni imprenditori. Savasta e Nardi sono stati arrestati e condotti in carcere assieme all’ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari e falso commessi tra il 2014 e il 2018.
Nei giorni scorsi i giudici del Riesame hanno respinto la richiesta di applicazione degli arresti domiciliari al poliziotto, anch’egli detenuto come Savasta nel carcere di Lecce mentre Nardi, per motivi di sicurezza, è stato trasferito nel penitenziario di Matera.