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Guerra di mafia nel Foggiano, un arresto per duplice tentato omicidio

Pubblicato da: redazione | Mer, 6 Febbraio 2019 - 11:15

Nella prima mattinata odierna i carabinieri di Cerignola hanno arrestato Francesco Casalino, di Trinitapoli, contiguo al clan mafioso Carbone – Gallone, gravemente indiziato di essere stato uno degli autori materiali del duplice tentato omicidio, avvenuto a Trinitapoli il 10 maggio 2014, ai danni di Michele Buonarota e Michele Straniere, noti pregiudicati di Trinitapoli ritenuti affiliati al clan De Rosa – Miccoli.

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Dai primi riscontri acquisiti dai carabinieri nell’immediatezza dell’accaduto,  Casalino, alla guida di una Fiat Stilo, affiancò le due vittime mentre percorrevano, a bordo di una Lancia Y, la Strada Provinciale 62 che collega Trinitapoli a Cerignola, esplodendo nei loro confronti numerosi colpi di fucile cal. 12 caricato a pallettoni. I sicari non riuscirono nel loro intento poiché le vittime, nonostante le ferite subite, riuscirono a fuggire, prima in auto e poi a piedi attraverso le campagne. Un “copione” tipico negli agguati tra appartenenti a gruppi mafiosi contrapposti.

Nel corso del sopralluogo effettuato sulla scena del crimine i Carabinieri rinvennero e repertarono numerose tracce utili alle attività investigative, tra cui un berretto con visiera, rivelatosi poi fondamentale. Da quel berretto, infatti, i Carabinieri del Raggruppamento Investigativo Scientifico di Roma estrapolarono un unico profilo biologico, che fu poi, grazie alle risultanze investigative emerse, messo a confronto con quello del “sospettato”.

La comparazione, risultata positiva, confermava i già solidi sospetti su Casalino, che fu sottoposto ad un monitoraggio tecnico estremamente stringente, fino a cogliere la sua ammissione in un momento di confidenza con la moglie.

Il gip ha riconosciuto la sussistenza dell’aggravante di mafia di cui all’art. 416 bis.1 c.p., sia per le spregiudicate ed eclatanti modalità operative che per il contesto criminale in cui si è inserito l’agguato. Infatti questo grave fatto di sangue si inserisce nell’ambito di una più vasta contrapposizione armata tra il clan Carbone/Gallone e il clan Miccoli/De Rosa che, dal 2003 ad oggi, si sono contesi, sul piano militare, il controllo egemonico del territorio di Trinitapoli.

In tale ambito vanno inquadrati il tentato omicidio di Carbone Cosimo Damiano del 3.10.2003; l’omicidio di Savino Saracino e il contestuale grave ferimento di Michele Miccoli, alias “Milù” del 30.9.2004;  il tentato omicidio di Michele Miccoli del 04.02.2008; il duplice tentato omicidio di Michele e Raffaele Miccoli del 22.02.2008; il duplice tentato omicidio di Michele Miccoli e del genero Luca Sarcina del 25.02.2008, l’omicidio di Carbone Antonio ( a soli 15 giorni di distanza dal tentato omicidio di Buonarota e Straniere); l’omicidio di Benedetti Severino del 12.1.2015 e, da ultimo, l’omicidio di De Rosa Pietro del 20.1.2019.

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