Comincerà il 6 maggio 2019 l’udienza preliminare sul naufragio del traghetto Norman Atlantic, avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre 2014 al largo delle coste albanesi dopo un incendio scoppiato a bordo che causò 31 vittime (19 delle quali mai ritrovate e due, probabilmente clandestini, non identificate) e il ferimento di altri 64 passeggeri.
Al gup del Tribunale di Bari Francesco Agnino, i pm Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano chiedono il rinvio a giudizio dei 32 imputati (30 persone fisiche e due società) per i reati, a vario titolo contestati, di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a numerose violazioni sulla sicurezza e al codice della navigazione. Tra gli imputati ci sono Carlo Visentini, legale rappresentante della Visemar, società proprietaria del traghetto, i due legali rappresentanti della greca Anek Lines, noleggiatrice della motonave, le stesse società, il comandante Argilio Giacomazzi e 26 membri dell’equipaggio.
Il relitto della nave, annerito dalle fiamme, è ancora ormeggiato nel porto di Bari è sottoposto a sequestro probatorio. «Il Codacons – si legge in una nota – invita tutti i naufraghi della Norman Atlantic e i soggetti coinvolti nell’incidente a rivolgersi all’associazione per depositare formale costituzione di parte civile e avviare così l’iter per ottenere il giusto risarcimento danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti»