Un’energia a tempo di reggae è pronta a scuotere l’Ariston. A portarla sarà la band salentina dei Boomdabash con il brano Per un milione, arrivata al festival di Sanremo sull’onda del successo travolgente della pluripremiata hit Non ti dico no (il singolo più trasmesso in radio nel 2018).
«Sicuramente l’anno pazzesco che abbiamo vissuto ci ha dato una grande esposizione mediatica che ci ha aiutato e ci ha reso più forti – ammette la band che con la nuova canzone già ipoteca un altro posto da tormentone primaverile -. Ma un grazie va anche a Claudio Baglioni e alla sua voglia di dar vita a un festival molto trasversale, in cui mondi musicali apparentemente diversi creano un sistema armonico. Una scelta coraggiosa che fa bene alla musica». Loro, del resto, di piegarsi alle logiche del faccio-un-brano-per-Sanremo non ci hanno pensato minimamente e rivendicano con forza la loro identità: «Non saremo niente di diverso da quello che siamo e che abbiamo sempre fatto». E allora via libera al reggae (che nelle scorse settimane è diventato patrimonio immateriale dell’Unesco, in una ritrovata vitalità), «ma senza rinunciare alle contaminazioni». «Come genere musicale il reggae ha vissuto un periodo buio – sottolinea la band -, molti artisti hanno lavorato con l’intenzione di ghettizzarlo e dunque a farlo spegnere.
I Boomdabash, invece, sono andati nella direzione opposta: portarlo anche alle orecchie di chi non lo aveva mai ascoltato, senza chiudersi dietro barriere stilistiche. Soprattutto considerando che Bob Marley, il padre del reggae, era profondamente mainstream, senza però che la purezza e la forza del suo messaggio subissero variazioni. Non ci si vende perché un pezzo bello passa in radio». Di loro parlano in terza persona, come se Boomdabash fosse un’entità estranea. «In parte lo è. Ci ha salvato la vita ed è come se fosse una divinità. E una bandiera, un esempio per i ragazzi che come noi arrivano da realtà difficili: non vi fate mai dire che non ce la potete fare. Andate dritti per la vostra strada, noi ce l’abbiamo fatta». Una strada che per ora li ha portati a Sanremo. «È il coronamento di un piccolo sogno e, dopo 15 anni di carriera, il riconoscimento professionale e soprattutto umano, per noi che siamo partiti da un piccolo paese della Puglia. Ma anche un punto di arrivo da cui ripartire. Vedremo quello che verrà dopo». All’Ariston ritroveranno anche Loredana Bertè con cui hanno condiviso il successo di Non ti dico no. «Ci siamo incontrati per le foto di rito e abbiamo parlato di tutto tranne che di musica, siamo diventati davvero amici e il nostro è un rapporto che ormai prescinde da quello professionale». Il brano sanremese sarà incluso in Barracuda – Predator Edition 2019, riedizione dell’ultimo album, in uscita l’8 febbraio (al quale faranno seguito tre singoli nei prossimi mesi), mentre il 9 maggio all’Alcatraz di Milano è in programma il live per i 15 anni di carriera. «Un live gigantesco, con tanti artisti con cui abbiamo collaborato nel tempo. Ci saranno J-Ax, Clementino, Rocco Hunt, Sergio Silvestre e altri che annunceremo. Boomdabash & Friends sarà una vera festa»
Servizio Ansa