I fatti risalgono all’agosto del 2013 quando una cittadina barese viene multata per non aver provveduto al pagamento del grattino della zona a sosta regolamentata in centro. La signora ha deciso di impugnare la multa, chiedendone l’annullamento per motivi di salute: non aveva potuto pagare la sosta perché impossibilitata come da certificato medico fornito. Dopo due anni arriva la sentenza del Tribunale di Bari, in secondo grado (dopo quella del Giudice di pace che aveva accolto l’appello della cittadina, poi impugnato dall’amministrazione comunale). Il giudice dà ragione al Comune rigettando anche la decisione del Giudice di pace di prevedere da parte dell’amministrazione, nel caso di grattino scaduto, una penale di risarcimento e non una sanzione amministrativa.
Il ricorso è stato quindi rigettato con sentenza del 16 gennaio del 2019, condannando la cittadina non solo al pagamento di 82 euro, pari al doppio del minimo della sanzione, ma anche delle spese processuali pari a 504,97 euro.
Sono diversi i ricorsi che sono attualmente in discussione al tribunale di Bari, proprio in merito al mancato pagamento della sosta sulle strisce blu. Il Comune si è costituito in tutti.