Il Parco nazionale dell’Alta Murgia dice addio alla plastica. Il consiglio direttivo dell’ente ha aderito alle azioni che il Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare sta promuovendo in merito alla riduzione dell’uso della plastica e al suo impatto inquinante sui territori.
L’inquinamento da plastica è una delle più gravi emergenze ambientali globali e anche la Commissione Europea è intervenuta sul tema proponendo un’apposita direttiva volta a ridurne l’impatto.
“Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in linea con la più ampia azione di tutela della natura a cui è vocato – afferma il presidente vicario Cesare Troia – ha avviato una serie di azioni per raggiungere obiettivi concreti e attuabili per limitare l’utilizzo di pesticidi e rifiuti sparsi nell’area dell’Alta Murgia in attuazione delle direttive europee e delle disposizioni nazionali in materia per alimentare sempre di più il modello di economia circolare, per contrastare gli sprechi a partire da una gestione dei rifiuti in un’ottica di riduzione, riuso e riciclo”.
In tal senso, il Parco si propone di agire secondo il seguente decalogo: ridurre o eliminare I’uso della plastica, sostituendola con vetro o prodotti biodegradabili in tutti gli uffici; porre in essere azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale nei Comuni e nelle scuole del territorio dell’area protetta, al fine di promuovere il consumo consapevole e la corretta gestione dei rifiuti, con particolare riferimento alla plastica, prevedendo anche misure di sostegno per iniziative finalizzate al contenimento del consumo ed al riciclo della plastica; incentivare i Comuni del Parco ad adottare specifici provvedimenti, per quanto di competenza, volti a contenere I’utilizzo della plastica e sviluppare modelli di corretta gestione della stess; istituire una borsa di studio avente ad oggetto il contrasto all’utilizzo delle materie plastiche e la corretta gestione del riciclo e del riuso delle materie plastiche, con I’obiettivo di monitorare le azioni messe in campo ed i relativi effetti; promuovere il Green Public Procurement attraverso I’introduzione di criteri premianti nelle procedure ad evidenza pubblica e negli acquisti “plastic free” o in plastica riciclata e promuovere e valorizzare, altresì, l’utilizzo di prodotti derivanti dal ridda della plastica promuovere degli studi, indagini e ricerche scientifiche sugli impatti delle materie plastiche; promuovere accordi e collaborazioni con quegli operatori che mettono in atto politiche finalizzate alla corretta gestione della plastica; sostenere e promuovere, attraverso il proprio patrocinio, eventi e manifestazioni che riducano I’uso della plastica e utilizzino prodotti biodegradabili; promuovere una campagna informativa, di comunicazione ed iniziative dell’Ente Parco finalizzate a sensibilizzare i cittadini, le famiglie e gli operatori economici del territorio ad una corretta gestione della plastica e contro I’abbandono di rifiuti, in particolare quelli in materiale plastico; prevedere come elemento di premialità tra i primi cento il non utilizzo di buste ed imballaggi in plastica privilegiando I’utilizzo di prodotti alternativi alla plastica stessa (foto Italiambiente.it).