La nomina di Massimo Cassano, ex Forza Italia e Ncd, da parte di Michele Emiliano a commissario di un’agenzia regionale per le Politiche del lavoro ha provocato una bufera politica. Critiche piovono da sinistra e da destra: “Con la nomina dell’ex forzista e Ncd Massimo Cassano, Emiliano ha superato ogni malsana immaginazione”, afferma in una nota il segretario regionale di Sinistra italiana Puglia, Nico Bavaro. “Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – rileva Bavaro – ha individuato con una nomina la soluzione a problemi annosi: i problemi non dei lavoratori e delle lavoratrici di Puglia – conclude – ma quelli legati alla smania di spartire torte e tortine in nome di trasformismi e larghe e larghissime intese”.
“Si avvicinano le elezioni ed Emiliano passa rapidamente dalla sagra del programma alla sagra delle poltrone. L’ultima nomina è quella di Massimo Cassano, nominato ieri commissario straordinario dell’Arpal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro istituita lo scorso luglio. Quale personaggio più indicato in un ruolo simile se non quel Cassano, ex sottosegretario al Lavoro che alla faccia di tutti i lavoratori, a partire da 55 anni, dopo soli otto anni di contributi, riceverà un bel vitalizio di 5.618 euro al mese (che si aggiunge alla “magra liquidazione” ricevuta nel 2015 dalla Regione Puglia, quindi dai cittadini, di appena 198.800 euro)?”. Lo affermano in una nota gli otto consiglieri regionali del M5s Puglia. “Quello del lavoro – sottolineano – è un tema delicatissimo per la nostra regione, con migliaia di giovani costretti a partire a causa delle politiche fallimentari della Giunta. E l’Arpal, che avrebbe dovuto essere la soluzione a tutti i mali, fino a questo momento si è rivelata un fallimento a causa dell’inerzia della Regione”. “Per risollevarla – aggiungono – ci saremmo aspettati un tecnico e invece, come da copione, Emiliano ci ha piazzato il suo nuovo amico e alleato che, anche in questo caso, continuerà a campare a spese dei pugliesi (la retribuzione si aggirerà tra i 130mila e i 150mila euro annui)”. “È evidente – per i pentastellati – la necessità di Emiliano, ormai lasciato solo dai consiglieri della sua maggioranza, di andare a raccattare voti ovunque, ma un’alleanza così é un insulto per gli i pugliesi: come possono gli elettori di sinistra – si domandano i Cinquestelle – supportare un governo regionale che ha resuscitato e dato potere a personaggi come Stea, Di Cagno Abbrescia o Massimo Cassano?”. “E al contempo – concludono – come potrebbe un elettore di destra sostenere un uomo come Michele Emiliano che si è sempre definito il candidato del Pd e con valori di sinistra?”.
“A noi non importa più di tanto, ma ci chiediamo quale sia la reazione di chi convintamente ha sostenuto Emiliano per ragioni politiche, per condivisioni di valori e principi del centrosinistra, di chi ha combattuto lealmente nelle urne esponenti di centrodestra, compreso Cassano. Questi cosa pensano? Nessun sussulto?”. Lo afferma il presidente del gruppo di Direzione Italia nel Consiglio regionale della Puglia, Ignazio Zullo.