Tremila agricoltori pugliesi e 150 trattori hanno riempito piazza Libertà a Bari. I gillet arancioni, il colore della protesta contro il governo nazionale e la Regione, chiedono il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella e lo sblocco delle risorse del Psr. Tra il pubblico anche i sindaci dell’hinterland barese, capeggiati da Michele Abbaticchio, primo cittadino di Bitonto e vice presidente Anci.
“Per tutti noi vengono prima e sopra ogni cosa i problemi degli agricoltori, poi le bandiere e le sigle”, ha detto sul palco Onofrio Spagnoletti Zeuli, portavoce dei Gilet Arancioni, che conferma la decisione di non partecipare all’incontro di domani con il ministro Centinaio.
“Vigliamo rispetto se si ferma l’agricoltura si ferma tutto, abbiamo bisogno d’aiuto senza il profitto dei raccolti non riusciamo a pagare le cambiali dei trattori e le farmacie agricole”, è l’appello univoco degli agricoltori pugliesi. Sulla Xylella, che dopo aver colpito il Salento sta risalendo la Puglia, la richiesta dei gillet arancioni è di un’azione concreta attraverso l’uso di agenti chimici autorizzati dalla Ue. Attacchi dalla piazza anche alla gestione idrica di Aqp e alla disparità sul sostegno economico tra le zone agricole del nord e quelle del Mezzogiorno.