“Orgoglio”. È la parola chiave con cui il sindaco Antonio Decaro ha tracciato un bilancio sulle principali attività del 2018. Il discorso di fine anno ripercorre tappa dopo tappa le azioni dell’amministrazione comunale giunta al quarto anno, in vista delle elezioni di fine maggio: bonifiche delle aree verdi, cultura, turismo. E ancora raccolta differenziata, emergenza senzatetto. “Un anno difficile” che ha visto il fallimento del Bari calcio e il rilancio della Fiera del Levante a un passo dal baratro.
“Siamo orgogliosi della città, lo vedo per strada tra la gente – ha detto Decaro -. Bari finalmente è una città turistica, lo confermano le prenotazioni nel periodo natalizio con numeri migliori di Milano. E’ una città culturale come conferma il sold-out al teatro Petruzzelli per la Traviata e i 28mila accesi alla mostra multimediale su Van Gogh al teatro Margherita restaurato”.
Ma la linea politica di Decaro va anche alle persone indigenti: “Ho fatto chiudere il dormitorio tra tende e bungalow nei pressi dello stadio Della Vittoria. Circa 400 persone hanno la possibilità di vivere in case di comunità e le associazioni di volontariato confermano un calo delle richieste per i pranzi sociali”. Sul futuro, per i prossimi cinque mesi, Decaro conferma gli investimenti record e la cantierizzazione di numerose zone urbane: “Abbiamo investito 15 milioni di euro per la manutenzione delle strade, altri 10 saranno aggiudicati entro gennaio”.
Tra le novità del 2019 ci sarà l’inaugurazione del teatro Piccinni e l’arrivo della raccolta porta a porta anche al quartiere San Paolo. “Il rammarico – ha spiegato – è di non aver ancora completato la diffusione della raccolta differenziata in tutto il territorio”. Sulle critiche rilanciate dai social network che sottolineano la “strumentalizzazione” delle opere completate a ridosso delle elezioni, il sindaco Decaro risponde senza giri di parole: “Chi lo dice non conosce la macchina amministrativa, il cronoprogramma dipende dalle tempistiche tecniche, io avrei voluto fare tutto più velocemente”.