Lo scheletro umano rinvenuto nel 1993 in una grotta presso Altamura (Bari), il Neanderthal più antico e completo mai scoperto, continua a rivelare sorprendenti novità. Un team internazionale di ricercatori – rivela l’Ansa – ha mostrato, attraverso la ricostruzione della scapola con tecniche digitali, che lo scheletro della specie Homo Neanderthalensis possedeva caratteristiche della spalla che lo distinguono dagli altri Neanderthal oltre che dall’Homo sapiens.
Il cosiddetto «Uomo di Altamura», recentemente datato a circa 150 mila anni, che da oltre un decennio è oggetto della più approfondita e tecnologicamente avanzata ricerca paleoantropologica svolta in Italia su un singolo reperto preistorico, oggi nell’ambito delle attività di un progetto di ricerca Prin 2017-2019 finanziato dal Miur. In una ricerca pubblicata sulla rivista internazionale e interdisciplinare «Quaternary Science Reviews», l’equipe scientifica guidata da Giorgio Manzi dell’Università «La Sapienza» di Roma- in collaborazione con colleghi dell’Università di Firenze e della Duke University (Carolina, Usa) – utilizzando sofisticate tecniche digitali, è riuscita a ricostruire la scapola destra dell’uomo di Altamura a partire da 3 frammenti ossei estratti fra il 2009 e il 2015 dalla grotta (gli unici prelevati a tutt’oggi).