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Trauma cranico e costole rotte, medico aggredito a Monopoli: “Mi ha colpito con calci e pugni, ho temuto il peggio”

Pubblicato da: redazione | Lun, 24 Dicembre 2018 - 08:00

Trauma toracico, due costole rotte, una ferita al labbro inferiore, escoriazioni al volto e alle braccia. Oltre a uno stato di ansia generalizzata, dovuta al trauma. E’ il referto del medico aggredito da un suo paziente sabato sera nell’ospedale di Monopoli, in provincia di Bari.

“Il tutto è accaduto nell’ambulatorio di ortopedia, che si trova distante dal reparto di degenza – racconta la vittima – mi stavo recando in ambulatorio con una signora che aveva chiesto di poter avere informazioni e ho incontrato un noto personaggio, frequentatore del pronto soccorso e dell’ambulatorio, che, iniziando a straparlare e a offendere, mi ha chiesto di essere visitato per primo. L’ho invitato ad attendere in corridoio, ma si è diretto nel corridoio. Ad un certo punto, ero seduto dietro la scrivania dell’ambulatorio e il personaggio è entrato correndo e mi ha scaraventanto a terra con tutta la scrivania, continuando a colpirmi con calci e pugni mentre ero a terra. Per fortuna l’intervento dell’ausiliario ha evitato che fossi colpito anche con un pesante sgabello. Subito dopo l’aggressore è scappato, evitando gli agenti della polizia che erano tempestivamente accorsi”.

“Già da tempo – si rammarica il medico – avevo segnalato alla direzione l’assenza di personale infermieristico di assistenza al medico in ambulatorio ed il fatto che i pazienti inviati dal pronto soccorso giungono in ambulatorio senza l’accompagnamento.  Nel recente passato la stessa persona aveva più volte avuto discussioni accese, sempre inviato dal pronto soccorso, minacciando anche una collega di reparto”.

“I medici sono sempre in prima linea in una guerra che non conosce tregue, neppure per il Natale – afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli -. Abbiamo chiesto al governo interventi urgenti, che auspichiamo siano messi in atto con il nuovo anno. Noi però non possiamo più aspettare: proporrò al Comitato Centrale di istituire un fondo per costituirci parte civile in tutti i processi contro i medici vittima di aggressioni. Diciamo basta alla violenza contro i medici, firmiamo tutti insieme l’armistizio di questa stupida e insensata guerra, nella quale i medici soccombono sotto il fuoco amico dei loro stessi pazienti e sotto lo sguardo inerme e indifferente delle istituzioni”.

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