Un invito ad uscire dal proprio guscio, a riflettere sulle difficoltà e gli ostacoli della vita. È la rilettura moderna dello “Schiaccianoci” firmata per grandi e piccini da Damiano Nirchio in una nuova coproduzione della Compagnia Diaghilev con i Teatri di Bari, in scena sabato 22 e domenica 23 e poi da martedì 25 a domenica 30 dicembre (sempre alle ore 17.30) al Teatro van Westerhout di Mola di Bari per il progetto «Senza piume» nella Stagione 2018-2019.
Classico titolo natalizio, “Lo schiaccianoci” di Nirchio, che firma anche la regia a quattro mani con Anna de Giorgio, è liberamente ispirato all’omonimo racconto di Hoffmann del 1816, imperniato sul soldatino di legno che serra le mascelle e stritola il guscio di noce, fiaba più tardi raddolcita dal mondano Alexandre Dumas e successivamente musicata da Ciaikovskij per un balletto di Petipa replicato in versione cinematografica da Disney nel film “Fantasia”.
Interpretato da Elisabetta Aloia, Antonella Carone, Alessandro Epifani e Loris Leoci sulle scene di Franco Colamorea, cui si devono anche i costumi (le luci sono di Giuseppe Ruggiero), questo «Schiaccianoci» racconta i nostri giorni mutuando la storia dalla cornice perbenista e borghese mitteleuropea della fiaba di Hoffman, dove tutto è apparentemente in ordine mentre serpeggia l’inquietudine e un principe-pupazzo attizza il sogno d’evasione di una bambina, catapultata tra il ghigno di topi e l’incanto della Fata Confetto.
Mancano pochi giorni a Natale. Tutti sono felici nelle loro case felici, con le loro famiglie felici. Esattamente come in una bella fiaba. Non Maria, che da un po’ non sorride più. Pensieri neri come topacci ogni notte vengono a toglierle il riposo. I vecchi raccontano che il Destino regala ad ogni essere umano un sacchetto pieno di noci e che basta rompere il guscio duro e ruvido per gustare il loro cuore dolce e morbido. A volte, però, ci si può imbattere nella famigerata Noce Krakatuc, la più dura di tutte. E sembra sia capitata proprio a Maria che, con il Natale ormai alle porte, tenterà di rompere quell’incantesimo, uscire dal guscio e ritrovare la serenità.