Oltre il 95 per cento degli immobili confiscati alla mafia e già destinati è concentrato in otto regioni, con una netta prevalenza della Sicilia (40 per cento), seguita da Calabria (17 per cento), Campania (14 per cento), Puglia (11 per cento), Lombardia, Lazio, Piemonte ed Emilia Romagna.
È quanto è emerso durante il convegno “Diritto amministrativo e misure di prevenzione della criminalità organizzata”. Per quanto riguarda gli immobili ancora da destinare (17.882), le otto regioni con la maggior concentrazione di beni immobili in gestione restano le stesse, dove si concentra il 92 per cento del totale. In particolare a guidare la classifica è la Sicilia (36 per cento), seguita da Campania (15 per cento) e Calabria (13 per cento). In Lombardia, invece, si trova quasi il 10 per cento degli immobili da destinare e nel Lazio poco più del 7 per cento del totale. Entrambe queste regioni (Lombardia e Lazio) hanno superato la Puglia dove si trovano 772 immobili in gestione pari a circa il 5 per cento del totale. I beni localizzati in Piemonte (709) sono in netta crescita così come in Emilia Romagna (469) e in Toscana (381).