Ha risposto per circa due ore alle domande del gip e del pm, durante l’udienza di convalida del fermo che si è tenuta stamattina nel carcere di Bari, il 20enne somalo attualmente detenuto per terrorismo internazionale.
A quanto apprende l’Ansa, il giovane si sarebbe difeso negando l’imminente fuga e respingendo le accuse relative alla detenzione di materiale sospetto, soprattutto foto e video, trovato intercettando il suo telefono. Difeso da un avvocato di ufficio e con il supporto di un interprete, ha però ammesso il possesso di quei documenti spiegando le proprie ragioni. Il gip del Tribunale di Bari, Maria Teresa Romita, si è riservata di decidere sulla richiesta di convalida del fermo e sulla conseguente richiesta di applicazione della misura cautelare in carcere avanzata dal pm della Dda Giuseppe Maralfa.
Secondo l’accusa il cittadino somalo, un 20enne disoccupato residente da tempo a Bari e su cui si stavano concentrando gli accertamenti della magistratura, avrebbe raccolto tale materiale condividendolo anche in chat, comprese le recenti foto del Vaticano scaricate da internet. L’attenzione degli inquirenti riguarda anche altre persone su cui le indagini sono tuttora in corso. All’indomani dell’attentato di Strasburgo, poi, la Dda e la Digos hanno notato una più intensa attività in rete da parte del 20enne e hanno deciso di intervenire e bloccarlo, temendo gesti emulativi, mentre il giovane aveva già preparato la valigia per andare via da Bari. (fonte Ansa)