Il Codacons ha depositato oggi formale costituzione di parte offesa nell’inchiesta aperta dalla Procura di Lecce sulla realizzazione del gasdotto Tap, l’opera che porterà metano dall’Azerbaigian in Europa approdando sulle coste del Salento, in Puglia, tra le proteste delle comunità e delle istituzioni locali.
“Come è noto – evidenzia il Codacons in una nota – la magistratura salentina ha avviato una indagine nei confronti dei dirigenti della Trans-Adriatic Pipeline Ag Italia, per condotte finalizzate ad eludere la legislazione Seveso attraverso un frazionamento delle opere che avrebbe consentito di procedere ad una valutazione separata dell’impatto ambientale e dei rischi, permettendo di attestarsi al di sotto dei valori massimi previsti dalla normativa”.
“La Procura, inoltre – prosegue il Codacons – ha deciso recentemente di procedere anche con una ipotesi di inquinamento delle acque vicino al cantiere di San Basilio, per mancata impermeabilizzazione che avrebbe determinato la perdita di sostanze pericolose nel terreno e nella falda”. “Il Codacons, tramite l’avvocato Piero Mongelli – conclude il Codacons – si è dunque costituito in qualità di parte offesa dinanzi la Procura di Lecce e, se saranno accertati illeciti a danno dell’ambiente e della collettività relativamente alla realizzazione della Tap, chiederà un equo risarcimento danni in favore dei cittadini pugliesi”.