Da novembre a oggi i casi di morbillo in Puglia sono saliti a 13, undici dei quali riconducibili, direttamente e indirettamente, al “caso indice”: la bimba di otto anni non vaccinata e figlia di antivax, ricoverata all’ospedale Giovanni XXIII di Bari il 23 ottobre.
Ne dà notizia la Gazzetta del Mezzogiorno, aggiungendo che il focolaio di morbillo sembra sotto controllo, e che su altri due-tre possibili casi (sintomi compatibili con il morbillo) sono in corso accertamenti. In base ai dati trasmessi alla Regione Puglia e al ministero della Salute dall’Osservatorio epidemiologico regionale – riferisce il quotidiano – negli ultimi sette giorni non sono stati segnalati nuovi casi. Gli otto casi riconducibili epidemiologicamente alla bimba di otto anni non vaccinata sono: il fratello di 11 anni, non vaccinato per via di una terapia non compatibile; il cugino di 16 anni, non vaccinato; un bimbo di 22 mesi non vaccinato (ma con una prenotazione per il 25 ottobre) ricoverato al Giovanni XXIII per otite insieme al “caso indice”; un bambino di 12 mesi ricoverato nello stesso ospedale per per bronchite insieme al fratello 11enne del “caso indice”; una 20enne guardia giurata dell’ospedale (non vaccinata); la mamma di due bambini (loro vaccinati, lei no) che erano stati portati al Giovanni XXIII in concomitanza con il ‘caso indicè; una bimba di nove mesi (non ancora vaccinata) che era stata in ospedale insieme al cugino del caso indice.
Le analisi del laboratorio epidemiologico del Policlinico di Bari hanno ricondotto al focolaio anche l’infezione di una donna di 37 anni (non vaccinata) ricoverata al Policlinico, da cui ha poi avuto origine il caso di una ragazza di 21 anni ricoverata negli stessi giorni. Il virus isolato nei casi del focolaio familiare, evidenzia il quotidiano, appartiene a un ceppo finora mai apparso in Italia.