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Puglia, stop alla modifica della legge sui Consorzi di bonifica: agricoltori in protesta

Pubblicato da: redazione | Mar, 4 Dicembre 2018 - 21:00
Di Gioia

Bocce ferme in Consiglio regionale sulla piena applicazione della riforma dei Consorzi di bonifica, varata a gennaio 2017, e sulla controriforma approvata lo scorso 19 novembre dalla commissione Agricoltura che tra i principali aspetti fa saltare il trasferimento ad Acquedotto pugliese dei servizi irrigui.

La decisione è stata presa nella conferenza dei capigruppo alla Regione Puglia, aperta alle confederazioni agricole ed ai sindacati dei lavoratori di settore, che oggi hanno manifestato fuori dalla sede consiliare, con rappresentanze di Coldiretti Puglia, Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil ed Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. A fronte della richiesta di discutere ed approvare oggi la pdl Pentassuglia (Pd), con la previsione di lasciare i Consorzi di bonifica titolari della funzione irrigua e di rimettere in capo agli agricoltori la responsabilità di autogoverno, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha spiegato che “non sarà presa alcuna iniziativa in forza della riforma già approvata sui Consorzi in attesa che le forze politiche approfondiscano e si esprimano”.

In base alla legge vigente il possibile trasferimento ad Acquedotto pugliese dei servizi irrigui è rimesso, infatti, al giudizio che la Giunta deve compiere per valutare il rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario e di efficienza nei servizi resi ad oggi dai Consorzi. «Il congelamento dei termini non lo possiamo decidere noi, ma la previsione (al primo dicembre, ndr) della valutazione non determina un meccanismo automatico irreversibile». “Il processo di fisioterapia dei consorzi che noi stiamo avviando sarà gestito secondo un indirizzo che è quello della Costituzione e noi – ha sottolineato Emiliano – non siamo neppure sicurissimi che il meccanismo di sicurezza del passaggio ad Aqp sia corrispondente al disegno costituzionale. L’indirizzo politico – ha sostenuto Emiliano – è di lasciare i consorzi nelle mani delle aziende essendo sicuri che siano in grado di gestirli. Di sicuro il sistema del supporto pubblico ai consorzi è inevitabile in questa fase e ci stiamo muovendo di conseguenza anche se il bilancio della Regione è allo stremo”.

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