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Decreto sicurezza, critiche di Decaro: “Sull’immigrazione si compiono passi indietro”

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 28 Novembre 2018 - 10:15

“Con il decreto sicurezza sull’immigrazione si compiono passi indietro”. A parlare è il sindaco Antonio Decaro, presidente dell’Anci, che critica il decreto per il quale ieri la Camera ha votato la fiducia.

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“Nel decreto Salvini – spiega Decaro – ci sono dei temi legati alla sicurezza che aiutano i sindaci come la quiete pubblica o il decoro urbano, ma  ci sono i temi legati all’immigrazione per i quali si compiono passi indietro. Annullare l’accoglienza della rete degli sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) significa sconfessare l’accoglienza diffusa che permette di evitare tensioni sociali. Cancellare la protezione umanitaria non cancellerà le persone dal nostro territorio che ovviamente non possono tornare nel paese di provenienza e che diventeranno irregolari:  lavoreranno a nero, occuperanno immobili o saranno usati dalla criminalità organizzata.

In cosa consiste il decreto sicurezza

Diversi i punti affrontati nel decreto sicurezza.  Viene cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari (articolo 1), che aveva la durata di due anni e consentiva l’accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all’assistenza sociale e all’edilizia residenziale. Al suo posto vengono introdotti permessi per “protezione speciale” (un anno), “per calamità naturale nel Paese di origine” (sei mesi), “per condizioni di salute gravi” (un anno), “per atti di particolare valore civile” e “per casi speciali” (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo).

Gli stranieri possono essere accolti nei centri di permanenza da 90 a 180 giorni. Il diniego della protezione internazionale scatta nel caso di condanna definitiva anche per i reati di violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione. Tra i reati di “particolare allarme sociale” sono inclusi la mutilazione dei genitali femminili, la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni personali gravi, le lesioni gravi a pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, il furto aggravato dal porto di armi o narcotici.

Nel decreto si prevede un’accelerazione nell’esame delle domande di protezione internazionale. Cambia anche il sistema Sprar: vi avranno accesso solo i titolari di protezione internazionale e i minori stranieri non accompagnati.  La revoca della cittadinanza italiana (articolo 14) scatta anche per i colpevoli di reati con finalità di terrorismo o eversione dell’ordinamento costituzionale. Tempi raddoppiati (4 anni) per la concessione della cittadinanza per matrimonio e per residenza.

Inasprimento condanne reati

In caso di reati di maltrattamenti in famiglia e stalking, previsto l’allontanamento famigliare con controllo mediante braccialetto elettronico. Altri temi sono quelli del terrorismo e della sicurezza urbana: al fine di ridurre il rischio di attentati con veicoli lanciati sulla folla, i gestori delle attività di autonoleggio saranno tenuti (articolo 17) a comunicare – alla stipula del contratto e comunque con “congruo anticipo” rispetto alla consegna – i dati identificativi dei clienti alle forze di polizia per i controlli incrociati nelle banche dati. Alla polizia locale viene estesa la sperimentazione nell’utilizzo dei taser. Ed ancora misure sono previste per la sicurezza negli stadi, viene introdotto il daspo per i  reati di terrorismo, anche internazionale, e per altri reati contro lo Stato e l’ordine pubblico e sarà applicabile anche in aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli, oltre che negli ospedali e nei presidi sanitari.

Viene reintrodotto il reato di blocco stradale (compresa anche l’ostruzione o l’ingombro dei binari), oggi sanzionato come illecito amministrativo, mentre “l’invasione di terreni o edifici” viene punita con la reclusione fino a 2 anni, raddoppiati a 4 se commessa da cinque o più persone (fonte Repubblica).

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