“Se l’ala renziana ha un candidato, lo tiri fuori. Voglio che Dario Stefano si ricandidi alla primarie”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, parlando a Bari con i giornalisti delle elezioni regionali 2020 e della situazione creatasi all’interno del PD. Stefano, attuale senatore del Pd, si è già confrontato con Michele Emiliano risultando sconfitto nelle primarie del centrosinistra del 2014 per scegliere il candidato, successore di Nichi Vendola.
Negli ultimi mesi, oltre ad aver sottolineato la mancata appartenenza di Emiliano alla comunità del Pd per le sue “idee molto confuse su sinistra e su M5S e Lega”, è stato critico anche sulla gestione del comparto agricolo in Puglia. Su quest’ultimo aspetto il Governatore, parlando del Programma di sviluppo rurale, ha ricordato che “se qualcuno vuole utilizzare l’agricoltura per sfidare politicamente Michele Emiliano lo può fare, ma deve dire la verità e non bugie. Ci si sfida in modo leale e non certo utilizzando lo scontento, ma discutendo dei fatti e di come sono avvenuti”.
“Questo Psr non è mio, ma è il Psr di Dario Stefano, ed abbiamo dovuto correggerlo – ha sottolineato Emiliano – rispondendo ad oltre 650 osservazioni dell’Europa, arrivando all’approvazione per ultimi e con un anno di ritardo. Un piano con deficienze e tarato sul consenso, che ha invitato mezzo mondo a costruire attorno al Psr domande quanto più numerose possibili, nel periodo delle primarie. Si è introdotto, erroneamente – secondo Emiliano – il principio che la valutazione delle domande andava fatta anche sulle aspettative di reddito. Tutti hanno sparato somme di redditività enormi, sproporzionate che hanno poi costretto le persone per bene a ricorrere ai giudici per farle verificare. Di qui inevitabili ritardi, cui noi oggi stiamo rimediando”.
“Ebbene se Stefano ha voglia di candidarsi lo faccia, ma – ha proseguito Emiliano – non si utilizzi l’agricoltura per rovinare la Puglia. Battiamoci alle primarie e vediamo chi vince. Si candidi quindi a gennaio, febbraio e marzo. Soprattutto – ha auspicato Emiliano – che non mi ricattino durante l’ultimo anno di governo” (Ansa).